sabato 13 ottobre 2012

La recensione: …e l'uomo creò Satana (1960)

Conclusa la seconda settimana di trasferta. Sfortunatamente, o fortunatamente a seconda del vostro punto di vista, non ho avuto occasione di aggiornare il blog, un po' per mancanza di tempo e un po' per scarsa ispirazione… ho un po' di idee in testa, ma non so ancora come buttarle giù.

Ad ogni modo, giovedì sera sono comunque riuscito a ritagliarmi un paio di ore in albergo per guardare un film: "…e l'uomo creò Satana" di Stanley Kramer.
Il titolo originale, Inherit The Wind, è lo stesso dell'opera teatrale da cui è tratto e fa riferimento a un passo della Bibbia che viene citato nel corso del film: Colui che distrugge la propria casa erediterà il vento.


Stanley Kramer è stato regista di una serie di film piuttosto interessanti tra gli anni '50 e '60. Il più noto è probabilmente "Indovina chi viene a cena?" del 1967. Il film con protagonisti Spencer Tracy, Katharine Hepburn e Sidney Poitier affronta un tema ancora attuale come quello dei matrimoni/fidanzamenti interraziali, nello specifico si concentra sul punto di vista dei genitori della ragazza (bianca) che nonostante il loro pensiero liberal hanno difficoltà nell'accettare che la propria figlia si sposi con un nero. Il tutto affrontato comunque con toni da commedia, pur rimanendo serio sull'argomento, e sorretto da un buon cast e un ottimo script.
Andando a ritroso nella sua filmografia, fra quelli che ho visto, troviamo "La nave dei folli" (1965) e "Vincitori e vinti" (1961), ottimo esempio di dramma giudiziario, anche questo tratto da un romanzo e che è ispirato al terzo dei processi di Norimberga dove gli accusati furono i giudici tedeschi durante il periodo nazista.
Perchè fare queste premesse? Perchè arrivando al 1960 con questo "…e l'uomo creò Satana" possiamo trovare alcune somiglianze con i film successivi di Kramer.
La più evidente è la presenza di Spencer Tracy, che tra l'altro riceverà la nomination all'Oscar come attore protagonista per tutti e 3 i film. In comune con "Vincitori e vinti" c'è la fotografia in bianco e nero di Ernest Laszlo con la medesima tecnica di muoversi attorno agli attori, il fatto che entrambi si incentrino su dei processi (ispirati a processi realmente avvenuti),Tracy nel primo è avvocato e nel secondo giudice. E ovviamente una sorta di dibattito su quello che sia giusto o sbagliato e sulla moralità.
Quest'ultimo punto riconducibile anche al film del '67 con cui "…e l'uomo creò Satana" ha in comune il fatto di affrontare, partendo da casi specifici, un argomento attuale ancora oggi a 50 anni di distanza.
Va bene va bene… arriviamo finalmente a scrivere di cosa parla.
Il film si ispira al processo conosciuto come "Monkey Trial", avvenuto in Tennessee nel 1925, nel quale un insegnante venne processato per aver usato durante le lezioni un libro di biologia che trattava della teoria dell'evoluzione di Darwin… in contrasto con la legge dello Stato che vietava insegnamenti nelle scuole diversi dalla Creazione come la si trova nella Bibbia.
Di fatto il processo mostrato nel film si trasforma in un dibattito Creazionismo Vs. Evoluzionismo. In un angolo il professore imputato, difeso dal disilluso ed agnostico principe del foro, Spencer Tracy, con l'appoggio del cinico giornalista Gene Kelly e della fidanzata (guarda caso figlia del pastore della cittadina). Nell'angolo opposto l'avvocato dell'accusa, un ex candidato alla presidenza, cattolico convinto, conoscitore della Bibbia e fermo creazionista interpretato da Fredric March (in un ruolo un po' troppo "overacted") spalleggiato da… beh praticamente l'intera comunità.
Personalmente ne consiglierei la visione per tutta una serie di motivi. Intanto è un film che intrattiene e fila via liscio per più di due ore nonostante per sua stessa natura ci siano vagonate di dialoghi e scene in tribunale, poi è diretto con mestiere da Kramer, la fotografia è ottima e il cast principale funziona. Tracy è convincente, March come detto è spesso sopra le righe ma comunque è godibile, Kelly non ha molto spazio ma con le sue battute secche e le punzecchiature risulta divertente. E poi perchè lascia tanti ottimi spunti per pensare e discutere… francamente non mi sono mai trovato a parlare con un creazionista, ma leggendo un po' in giro mi hanno lasciato perplesso certe cifre sulla quantità di persone che non sono convinte della teoria dell'evoluzione. Comunque al di là del singolo argomento creazionismo/evoluzionismo il film pone interrogativi su vari punti relativi la religione, la scienza, la giustizia, il fanatismo e soprattutto la libertà di pensare ed esprimere il proprio pensiero.

Una scena del processo:

Se gli si vuole trovare qualche difetto direi che alcune sottotrame, come il rapporto tra il padre-pastore e la figlia, siano poco approfondite e la fin troppo netta linea di demarcazione fra i due schieramenti che fa molto buoni/cattivi.
Inoltre può risultare divertente, perlomeno lo è stato per me, vedere come laGGente, la gran parte della popolazione, di questa cittadina americana si dimostri bigotta, intransigente, "pecorona" e contraddittoria.
Beh insomma se ne avete la possibilità guardatevelo, non è certo un capolavoro ma merita assai.

Ah ieri avvenuta apertura del pacco di Amazon con gli ultimi acqusti, in attesa della collocazione sugli scaffali...


Per concludere un ringraziamento ai The Doors e al loro omonimo primo album che mi ha fatto da sottofondo durante la scrittura.

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