venerdì 26 febbraio 2016

Oscar 2016 – Final Predictions



Eccoci al consueto appuntamento annuale con i pronostici sui vincitori dell'imminente cerimonia degli Academy Awards.
Quest'anno il red carpet e anche la cerimonia saranno visibili in chiaro sul canate TV8 (ex MTV8, ex MTV) domenica notte... finalmente non mi toccherà cercare siti di live streaming che puntualmente si bloccano all'annuncio dei vincitori. Yeah!

Come sempre si comincia con le nomination al miglior film della stagione.




BEST PICTURE

  • La grande scommessa - Adam McKay
  • Il ponte delle spie - Steven Spielberg
  • Brooklyn - John Crowley
  • Mad Max: Fury Road - George Miller
  • Sopravvissuto - The Martian - Ridley Scott
  • Revenant - Redivivo - Alejandro González Iñárritu
  • Room - Lenny Abrahamson
  • Il caso Spotlight - Tom McCarthy
Come l'anno scorso i titoli che si contenderanno la statuetta come miglior film del 2015 saranno solamente 8.

Di questi ancora mi mancano Brooklyn, che arriverà nelle sale italiane il 17 Marzo, e Room che invece verrà distribuito il 3 Marzo, qualche giorno dopo la cerimonia degli Oscar.
In ogni caso pare improbabile l'affermazione di uno dei due per il premio più ambito.
Curiosità: si tratta della terza volta che Saoirse Ronan recita in una pellicola candidata come miglior film, su una filmografia che arriva a 16.

Passando in disamina gli altri 6 candidati abbiamo:
La grande scommessa, che ha ricevuto grande apprezzamento nonostante l'argomento (i mutui subprime e le cause della crisi economica di quasi un decennio fa) e i termini molto tecnici utilizzati al suo interno. Si tratta del terzo adattamento da libri dello scrittore Michael Lewis a essere nominato come miglior film, dopo The Blind Side e L'arte di vincere.
Non posso certo dire di averlo amato, ma devo ammettere che nonostante il tema trattato il film è ben ritmato, ben recitato e con alcuni buoni spunti, il tutto grazie a una valida sceneggiatura. Non mi ha entusiasmato dal punto di vista strettamente visivo e non eccelle in nessun particolare aspetto però... ecco... non sono uscito dalla sala deluso come molti dei presenti, a giudicare dai commenti sentiti.
E' considerato tra i contender della serata, soprattutto dopo la vittoria come miglior film ai PGA Awards, uno dei "precursori" di maggior rilievo e che non manca di anticipare il vincitore agli Oscar dal 2006, quando Little Miss Sunshine non riuscì a soffiare la statuetta a The Departed.
Cosa hanno in comune La grande scommessa e LMS? In entrambi è presente Steve Carell e soprattutto entrambi sono, per quanto con i loro momenti drammatici, sostanzialmente delle commedie, genere che solitamente non riscuote molto successo tra i votanti dell'Academy.

De Il ponte delle spie ne avevo già parlato nel precedente post sui miei film preferiti dell'anno quindi non mi dilungherò troppo. Un buon film, piuttosto classico e impeccabile nella "confezione" con cui ci viene presentato. Si tratta della decima volta che Spielberg porta un suo film in questa categoria, nella quale conta un'unica vittoria per Schindler's List.

Mad Max: Fury Road, mi ripeto anche qui, è stata l'esperienza cinematografica dell'anno.
Forse tra i candidati nessun film riesce come quello di Miller a sfruttare così bene il potenziale espressivo del mezzo a disposizione.
Sono stato piacevolmente sorpreso dell'apprezzamento che ha ricevuto da parte della critica e soprattutto nel corso della Award Season. Diciamocelo... in quanti, al momento dell'uscita nelle sale, avrebbero pronosticato Mad Max nominato agli Oscar in categorie che non fossero prettamente tecniche? invece con 10 candidature è il secondo film più rappresentato.
Tra l'altro si tratta del primo seguito in live-action nominato come miglior film senza che nessuno dei precedenti lo sia stato. Estendendo anche ai film d'animazione l'unico altro caso era stato Toy Story 3.

Anche The Martian è tra le pellicole prese in esame nel post precedente.
Con gli oltre 220 milioni di dollari incassati nel Nord America (e 620 worldwide) è il film con il maggiore incasso tra gli 8 in nomination. Con il box-office e un film di qualità (non apprezzato però da tutti) Ridley Scott porta per la seconda volta un proprio film in lotta per l'Oscar più importante, a tre lustri dal trionfo de Il Gladiatore. Le possibilità di ripetere tale vittoria sono però prossime allo 0, visto che l'unico precursore di rilievo è stato il Golden Globe a miglior film... commedia/musicale, per una strana scelta di piazzamento nei generi.

Concludiamo con due pellicole molto attese e con reali chance di vittoria.
Alejandro González Iñárritu torna in nomination dopo la vittoria dell'anno passato del suo Birdman con l'ambizioso Revenant, il film più rappresentato della serata in ben 12 categorie diverse.
Non si tratta di una visione particolarmente leggera, per la durata di circa 2 ore e mezza (più lungo tra gli 8 candidati), il ritmo, le numerose parti prive di dialoghi e alcune sequenze piuttosto crude. 
Per quanto in alcuni momenti l'abbia trovato un po' tirato per le lunghe lo considero un buonissimo film, visivamente appagante, con due ottime interpretazioni, alcune scene che finiscono tra il top dell'anno (ho trovato fantastica la scena di battaglia nei minuti iniziali) e poi va dato atto a Iñárritu di essersi preso i suoi rischi.
Il Golden Globe conquistato come miglior film drammatico e la recente affermazione ai BAFTA lo rendono uno dai nomi da prendere in considerazione per i pronostici, anche se nessun regista nella storia è riuscito a far vincere un suo film per due anni consecutivi... e Revenant non si avvicina al livello che secondo me il regista messicano aveva raggiunto con Birdman.

Spotlight narra la storia di alcuni giornalisti del Boston Globe che intorno al 2001 portarono a galla numerosi casi di abusi su minori perpetrati dai preti dell'arcidiocesi della città americana. Il tema è importante e la forma ricorda il buon Cinema americano degli anni '70, in primis l'ovvio paragone con un classico quale Tutti gli uomini del presidente.
Sceneggiatura precisa, regia al servizio della storia e un cast di prim'ordine in cui tutti fanno il loro... anche se devo dire senza che nessuno svetti particolarmente.
Poco più di due ore in cui si respira buon cinema e si rimane anche indignati dalla vicenda, ma che a mio parere avrebbe anche potuto osare di più.
Nonostante le sconfitte ai Golden Globe (Revenant) e PGA (La Grande Scommessa) il film di McCarthy non può ancora dirsi morto, visti i numerosi premi della critica e anche quello al miglior cast vinto agli Screen Actors Guild.

Pronostico: Escluderei Room, Brooklyn, Il ponte delle spie, The Martian e a malincuore anche Mad Max
Fra gli altri 3 rimasti si prospetta una gara molto aperta come non si vedeva da anni. Infatti da varie edizioni si aveva già un nome molto forte (vedi Argo due anni fa) o la scelta ricadeva su due candidati favoriti.
I vari premi assegnati fino ad ora infatti non aiutano a fare molta chiarezza. PGA per La grande scommessa è pesante, ma mi arrischio pronosticando la vittoria di Spotlight, che vedo come un film più vicino al gusto classico dell'Academy.
Entrambi hanno almeno un attore candidato e sono rappresentati per sceneggiature e montaggio.
Revenant terzo incomodo che potrebbe balzare davanti, forte quantomeno di quella grandiosità della messa in scena che gli altri due non hanno. A remare contro c'è però l'assenza di una importante nomination per la sceneggiatura.

Spero in: Nonostante i film recuperati nel frattempo continuo a considerare Mad Max: Fury Road come il miglior film dell'anno, quindi tifo spudoratamente per lui anche se non ha possibilità.
Tra i film che non ce l'hanno fatta ci terrei a citare:
The Hateful Eight, l'ennesimo filmone di Tarantino che però non ha riscosso il consenso riservato a Bastardi senza gloria o Django Unchained. Solo 3 nomination.
Il delicato Carol di Todd Haynes, escluso nonostante le altre 6 candidature.
Inside Out che non riesce a riportare un film d'animazione nella categoria maggiore.
Star Wars: Il risveglio della forza a cui non basta il record di incassi stagionale, lasciando il capostipite Guerre Stellari/Episodio IV quale unico film della saga ad essere stato nominato come miglior film nel lontano 1977.


BEST DIRECTOR


  • Adam McKay - La grande scommessa
  • George Miller - Mad Max: Fury Road
  • Alejandro González Iñárritu - Revenant - Redivivo
  • Lenny Abrahamson - Room
  • Tom McCarthy - Il caso Spotlight
Cinquina molto particolare quella scelta quest'anno per decretare il miglior regista.

Iñárritu oltre ad essere l'unico ad essersi già aggiudicato la statuetta giusto l'anno scorso è anche l'unico dei cinque ad essere stato precedentemente candidato in questa categoria.
Il regista messicano è infatti alla sua terza nomination (la prima fu per Babel del 2006) e se dovesse mettere a segno il back-to-back affiancherebbe il suo nome a quelli di John Ford e Joseph L. Mackiewicz  tra i registi premiati per due anni consecutivi.

Abrahamson, il regista di Room, ha in precedenza diretto qualche film prodotto nella natia Irlanda. L'unico che conosco è lo strano film indipendente Frank con Michael Fassbender, Domhnall Gleeson e Maggie Gyllenhaal.
Questa nomination è arrivata un po' a sorpresa vista l'assenza in altri contesti (specie ai DGA Awards) e dimostra il grande seguito del film.

Adam McKay prima de La grande scommessa aveva diretto una serie di commedie con protagonista Will Ferrell, roba non proprio in odore di Oscar insomma.
Come già scritto in precedenza non mi ha particolarmente impressionato per la regia di questo film, ma in molti l'avranno pensata diversamente se nel corso della stagione ha ricevuto nomination anche a DGA e BAFTA. Non ha però portato a casa nessuna vittoria e dubito possa fare l'exploit la notte del 28 Febbraio.

Tom McCarthy è stato regista e sceneggiatore di Station Agent e L'ospite inatteso (entrambe sceneggiature nominate ai Writers Guild Awards nei rispettivi anni) ed era stato nominato all'Oscar per la sceneggiatura del film Pixar Up.
Con Spotlight continua riceve riconoscimenti come scrittore, ma arrivano anche i primi come regista. Tuttavia, nonostante le nomination a DGA e Golden Globe, la vittoria dell'Oscar sembra lontana.

L'ultimo novellino, almeno nella categoria Miglior regia, è l'australiano George Miller per il quarto episodio della saga di Mad Max da lui creata.
Dopo Iñárritu è probabilmente il regista ad essere stato nominato più volte durante la stagione dei premi, uscendone anche qualche volta vincitore (più che altro premi della critica) e sulla carta pare anche l'unico serio contendente.
Curiosità: Miller era già stato presente agli Oscar come produttore/sceneggiatore di Babe e si era portato a casa la statuetta per il miglior film d'animazione per Happy Feet, in veste di produttore e regista.

La presenza di ben 4 nomi alla prima nomination ha destato un po' di stupore in fase di presentazione anche per i grandi nomi rimasti esclusi...

il primo è quello di Ridley Scott che è tornato alla ribalta con The Martian, come dimostra la nomination ai DGA in una cinquina che si differenzia da quella degli Oscar proprio per la sua presenza al posto di Abrahamson. Secondo me sarebbe stato più meritevole di almeno un paio dei nomi in lizza.
Rimanendo tra i registi degli 8 candidati a Miglior film non si può dimenticare il multi nominato e due volte vincitore Steven Spielberg con Il ponte delle spie.
Ci metterei anche Todd Haynes e Quentin Tarantino. Pare incredibile che quest'ultimo sia stato nominato come miglior regista solamente due volte nella sua carriera...

Pronostico: Le affermazioni ai Golden Globe, ai BAFTA e in particolare ai DGA (come l'anno scorso) non possono che rendere Alejandro González Iñárritu il grande favorito per vincere anche quest'anno con Revenant. Penso che una divisione film/regia sia probabile e se Iñárritu dovesse vincere sarebbe per la regia.
L'unico nome con un briciolo di di speranze per soffiargli il premio è George Miller.

Spero in:
Escludendo momentaneamente Abrahamson per mancata visione, Iñárritu e Miller sono gli unici due della cinquina veramente meritevoli di una vittoria per il proprio lavoro nei rispettivi film.

Revenant pur con i suoi difetti ha dei momenti di grande impatto ed è un film che deve molto alla visione d'insieme del suo regista.
Il mio personale vincitore sarebbe però George Miller per Mad Max: Fury Road, perché oltre a essere il mio film dell'anno è diretto in maniera incredibile, ha un ritmo perfetto e contiene alcune delle sequenze d'azione migliori che si siano viste negli ultimi anni sul grande schermo.


BEST ACTOR


  • Bryan Cranston - L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo
  • Matt Damon - Sopravvissuto - The Martian
  • Leonardo DiCaprio - Revenant - Redivivo
  • Michael Fassbender - Steve Jobs
  • Eddie Redmayne - The Danish Girl
Recuperando recentemente The Danish Girl ho visto tutti e 5 gli attori nominati quest'anno.
Ne abbiamo uno alla prima nomination in carriera (Cranston), uno che ha già vinto in questa categoria (Redmayne) e gli altri tre già nominati nelle categorie attoriali.

Procediamo in ordine alfabetico.
Grazie all'acclamato ruolo da protagonista in Breaking Bad anche la carriera cinematografica di Bryan Cranston ne ha tratto giovamento. Prima con qualche ruolo minore (Drive, Argo, Godzilla, ecc.) e quest'anno come personaggio titolare del biopic dedicato allo sceneggiatore premio Oscar Dalton Trumbo.
Hollywood che parla di Hollywood, pur se di una delle sue pagine più buie, è spesso un tema apprezzato agli Oscar. Trumbo è un film senza grandi pretese, ma che intrattiene e racconta bene la sua storia e riesce nel suo intento anche grazie a l'interpretazione di Cranston, che è sì a tratti sopra le righe e ricca di gesticolazione (altrove direbbero "hammy") ma che riesce a non scadere nel macchiettistico e ad essere concreta nella parte conclusiva.
Anche se nominato non è riuscito a conquistare nessun premio (GG, SAG, BAFTA) perciò diciamo che la presenza tra i 5 era quasi sicura, così come il fatto di non vincere.

Matt Damon in realtà un Oscar lo ha già vinto, per la sceneggiatura originale di Will Hunting nel 1997 assieme all'amico Ben Affleck, mentre questa è la terza volta che si trova in nomination come attore. La prima come protagonista proprio di Will Hunting, la seconda come non protagonista impersonando il capitano della nazionale sudafricana di rugby in Invictus di Clint Eastwood.
Come avevo già avuto modo di scrivere nel post precedente Damon è molto bravo in The Martian, bilanciando bene i momenti più drammatici con i toni più leggeri che Ridley Scott ha deciso di infondere al film e che hanno permesso al suo protagonista di portarsi a casa un Golden Globe come attore in un film commedia (discorso di cui si diceva poco sopra).
Assente invece tra i 5 nomi candidati nel corrispettivo premio ai SAG, dove gli è stato preferito Johnny Depp in Black Mass.

Leonardo DiCaprio, dopo alcuni anni ricchi di meme con cui il popolo di Internet invocava/prendeva in giro la sua vittoria finale, pare esserci finalmente vicinissimo, con questa che è la sua quinta nomination in carriera.
Si è parlato molto della sua prova in Revenant, della scena con l'orso, dello sforzo fisico a cui si è sottoposto, del ringhiare e sbavare, del fatto che non meriti di vincere perché non è la sua migliore interpretazione, ecc.
Va detto che non è un'interpretazione facile da giudicare, il suo personaggio non ha a disposizione i dialoghi degli altri 4 candidati o a cui normalmente siamo abituati, è una performance incredibilmente fisica.
Ma... personalmente credo che DiCaprio in questo sia stato perfetto, nel trasmettere sul suo volto tutta la sofferenza, la voglia di sopravvivere e il desiderio di vendetta che lo guida, cosa in cui non tutti sarebbero riusciti. Poi la scena in cui parla con il capitano l'ho trovata di un'intensità assurda.... trovo che frasi come "Ringhia per tutto il tempo" siano molto limitative e semplicistiche.
E' suo il nome da battere quest'anno.

Di tutt'altro genere la prova di Michael Fassbander nei panni di Steve Jobs nell'omonimo film di Danny Boyle, con cui ottiene la prima nomination come attore protagonista dopo quella da non protagonista per 12 anni schiavo di due edizioni addietro.
Se si è detto dei ruoli centrali di Damon e DiCaprio nei rispettivi film qui si arriva all'estremo, dato che Fassbender compare in tutte o quasi le scene del film e il numero di battute è incalcolabile, come si addice a una sceneggiatura di Aaron Sorkin.
La pellicola non ha riscosso il successo sperato in fase di nomination, solo 2, ma pur con la sua particolare struttura in tre capitoli è tutt'altro che brutta e si poggia quasi interamente sulle spalle del protagonista, come era ovvio attendersi.
Fassbender riesce a regge il film imponendo il suo personaggio sulla scena, sui comprimari e sullo spettatore, mettendoci gestualità e presenza oltre che una raffica continua di parole per raffigurare Jobs in fasi diverse della sua vita/carriera.
Ah che grande attore che è Michael.

Last but not least il campione in carica Eddie Redmayne, trionfatore l'anno scorso per aver portato su schermo la vita di Stephen Hawking.
L'attore britannico si ripresenta a difendere il titolo con The Danish Girl, un altro biopic con tutti i connotati per stuzzicare i gusti dell'Academy, sul pittore danese Einar Wegener che fu il primo uomo a sottoporsi a un intervento per cambiare sesso, diventando Lili Elbe.
Il film è stato particolarmente deludente, il peggiore di Tom Hooper tra i suoi film che ho visto, privo di mordente e reale interesse si affida ovviamente molto sui due interpreti principali. Di Alicia Vikander ne riparleremo nella relativa categoria.
Non sono tra i maggiori estimatori de La teoria del tutto, ma Redmayne forniva un'ottima performance... cosa che invece non accade in The Danish Girl, quindi se l'anno scorso riusciva a reggere il film in questa occasione è una delle cause principali nell'affossarlo.
Redmayne è come se avesse a disposizione due diversi personaggi su cui lavorare (e già qui c'è il primo problema del film, non so se per colpa dell'attore o per scelta di sceneggiatura), ma prima ne tira fuori uno senza sostanza o carattere, che passa il tempo a fare ampi sorrisi e sbattere le palpebre e con cui non riesce trasmettere il senso di inadeguatezza e cambiamento. C'è un minimo di chimica nel rapporto con la moglie, che sembra però dovuto più a lei che a lui.
Con il personaggio di Lili invece Redmayne mette in scena un personaggio che sembra più la caricatura di una donna, carico di manierismo e che non sembra mai una persona vera. Il finale poi tende quasi al ridicolo.
Sarò io che non capisco nulla, ma l'ho trovata davvero una pessima interpretazione, che non meritava la nomination né agli Oscar né alla marea di altri premi a cui era candidato quest'anno.

Pronostico: Per gli avversari in corsa. Per la carriera dell'attore. Per il valore dell'interpretazione in sé. Per lo status di contender del film. Per i premi precursori vinti fino ad ora: Golden Globe, BAFTA e soprattutto Screen Actors Guild.
Per questi motivi l'unico nome che pare avere senso è quello di Leonardo DiCaprio.

Spero in: Leonardo DiCaprio sicuramente. Seguono in ordine di preferenza, ma ben distanziati: Fassbender, Damon, Cranston e Redmayne.
Del fatto che DiCaprio vincerà per un'interpretazione che non è la migliore della sua carriera comunque sono d'accordo, visto che per me il suo top rimane The Aviator e preferisco anche una prova come quella in Shutter Island o The Departed. Come avevo avuto modo di dire due anni fa scrivendo di The Wolf Of Wall Street trovo che Leo sia il migliore attore della sua generazione e ciò che rende grande un attore è anche sfornare grandi interpretazioni in vari film ed è quello che DiCaprio ha fatto più o meno continuativamente almeno dal 2002.
In fondo quanti grandi del passato hanno vinto un Oscar per le loro migliori interpretazioni? Meno di quanti ci si possa aspettare.... Per un Marlon Brando c'è stato Paul Newman con Il colore dei soldi, per il De Niro di Toro Scatenato c'è stato Al Pacino che ha vinto per Scent Of A Woman, e via dicendo. Senza contare gente come Peter O'Toole o Richard Burton che non l'hanno mai vinto nonostante le numerose candidature.
C'è da considerare però anche il contesto e gli altri candidati delle precedenti edizioni: 
Nel 1993 era solo un ragazzino e gli fu preferito il veterano Tommy Lee Jones, oltre al fatto che Ralph Fiennes in Schindler's List fu eccezionale.
Nel 2006 fu candidato per il ruolo meno interessante tra i due di quell'annata (Blood Diamond invece di The Departed) e Forest Whitaker era una scelta migliore.
Due anni fa Matthew McConaughey aveva sfornato l'interpretazione dell'anno.


BEST ACTRESS


  • Cate Blanchett - Carol
  • Brie Larson - Room
  • Jennifer Lawrence - Joy
  • Charlotte Rampling - 45 anni
  • Saoirse Ronan - Brooklyn
Per questa cinquina non ho molto da dire, avendo visto solamente Carol e Joy.

Mi limiterò a qualche statistica... 
Per la ventiseienne Brie Larson e la settantenne Charlotte Rampling si tratta della prima nomination assoluta.
Cate Blanchett con le sue 7 nomination e due vittorie è la veterana del gruppo.
Saoirse Ronan a 21 anni è la seconda persona più giovane, di entrambi i sessi, a raggiungere la seconda nomination agli Oscar, per cui era stata candidata nel 2007 per Espiazione. Il record rimane di Angela Lansbury che ci riuscì a 20 anni.
Jennifer Lawrence è diventata invece la più giovane, con i suoi 25 anni, a raggiungere la ragguardevole cifra di 4 nomination (la terza sotto la regia di David O. Russell) superando il precedente record di Jennifer Jones che ottenne la sua quarta nomination consecutiva nel 1946 all'età di 27. Si tratta dell'unica categoria in cui è rappresentato il biografico Joy.


Pronostico: Escludiamo subito Jennifer Lawrence. Quest'anno ha vinto un Golden Globe, ma nel genere commedia, mentre non è stata nominata ai più indicativi SAG. Inoltre ha vinto il suo primo Oscar pochi anni fa.
Per quest'ultimo motivo togliamo anche Cate Blanchett, Oscar due edizioni fa e non ha nemmeno raccolto vittorie dalle numerose nomination durante l'anno.
La Rampling è stato il nome a sorpresa entrato nella cinquina ed è già un traguardo.
L'interpretazione di Saoirse Ronan a giudicare da quanto si legge in giro pare essere di altissimo livello, però durante la stagione un'altra attrice dalle ottime recensioni si è portata a casa tutti i premi più importanti: Brie Larson in Room.
Con Golden Globe in un film drammatico, numerosi premi della critica, migliore attrice ai recenti BAFTA e ai SAG già in tasca pare solo una formalità la cerimonia di domenica per metterle tra le mani anche l'Oscar.

Spero in: Potendo giudicare solamente due delle attrici non posso esprimere una preferenza. Posso però dire che la sublime australiana è autrice dell'ennesima grande interpretazione nel ruolo che dà il titolo al riuscito Carol e l'intesa con Rooney Mara è perfetta. Molto brava anche JLaw, che è la vera forza trainante di Joy, anzi è forse l'unico reale motivo per giustificarne la visione. Fra le due Blanchett > Lawrence.


BEST SUPPORTING ACTOR

  • Christian Bale - La grande scommessa
  • Tom Hardy - Revenant - Redivivo
  • Mark Ruffalo - Il caso Spotlight
  • Mark Rylance - Il ponte delle spie
  • Sylvester Stallone - Creed - Nato per combattere
Christian Bale è l'unico rappresentante del cast corale de La grande scommessa. Si tratta della terza nomination, la seconda nella categoria di attore non protagonista in cui vinse cinque anni fa per The Fighter.
Sebbene sia l'attore che ho preferito all'interno del film mi aspettavo qualcosa di meglio.
Bale intrattiene e rende credibile un personaggio stravagante e pieno di tic, ma a causa del film stesso il ruolo è abbastanza limitato e con scarsa interazione con gli altri personaggi.
Tra i predecessori ci sono una nomination come attore protagonista in un film commedia ai Golden Globe (vinto da Matt Damon), una ai BAFTA e un'altra ai SAG.

Tom Hardy, quest'anno anche protagonista in Mad Max, raggiunge la sua prima nomination, continuando la tradizione per cui Leonardo DiCaprio riesce in qualche modo a far candidare qualcuno come non protagonista quando a sua volta è presente come protagonista: Alan Alda nel 2004, Djimon Hounsou nel 2006 e Jonah Hill nel 2013.
Pur conoscendo le qualità di Hardy non mi aspettavo grandi cose dal suo Fitzgerald in Revenant... e invece è stata una piacevole sorpresa. Un villain per caso, duro, feroce e minaccioso già solo a guardarlo, fisico nella sua performance quanto richiedeva il film. A differenza del personaggio di DiCaprio però ci aggiunge una gran parlantina e uno dei momenti più alti del film è il monologo alla luce del fuoco in cui parla di suo padre. Da brividi.
Se si esclude qualche nomination infruttuosa ad alcune delle società dei critici la sua nomination è sbucata quasi dal nulla, pur non immeritatamente, quindi sarà difficile una sua vittoria finale.

Mark Ruffalo è alla terza nomination in questa categoria.
Interpreta uno dei giornalisti del Boston Globe in Spotlight ed ha la parte di maggior spicco a livello di spazio per mettersi in mostra... anche se non è necessariamente la miglior interpretazione del cast. A me sono piaciuti praticamente tutti, Ruffalo compreso, ma non mi ha lasciato molto. La sua parte in Foxcatcher candidata l'anno scorso l'ho trovata superiore.
Come per Hardy anche in questo caso mancano predecessori di rilievo (SAG ad esempio), ma la sua presenza è un buon segno per le speranze di Spotlight di giocarsela come miglior film.

L'inglese Mark Rylance è un noto e rispettato attore in ambito teatrale, con una ristretta filmografia cinematografica.
Proprio Il ponte delle spie l'ha messo sotto i riflettori del grande pubblico. Nei panni della spia sovietica Rudolf Abel, Rylance è uno dei punti di forza del film di Spielberg anche se con un minutaggio limitato. E poi può avvalersi della catchphrase "Cambierebbe qualcosa?"/"Would it help?". Per lui la vittoria casalinga ai BAFTA e le nomination a Golden Globe e SAG.

Chiude il quintetto un grande ritorno: Sylvester Stallone.
Sly dopo decenni passati a racimolare candidature (e vittorie) ai Razzies torna ad essere candidato agli Oscar, riprendendo per l'ennesima volta il personaggio di Rocky Balboa che nel lontano 1976 gli valse la chiamata come attore protagonista. Stabilisce il record di anni trascorsi tra una nomination e l'altra interpretando lo stesso personaggio.
La candidatura solitaria per il film Creed (che si è rivelato essere un buonissimo film) inoltre vede Stallone in un ruolo simile a quello che fu di Burgess Meredith nel primo capitolo della serie.
Effetto nostalgia per un icona cinematografica? Sì e no... perché effettivamente c'è anche della sostanza nell'interpretazione di Stallone, che mi ha stupito per quanto è stato bravo.
Comunque difficile dire quanto il fattore "Buona interpretazione di un attore solitamente pessimo" possa influenzare i voti dell'Academy.
Per lui è arrivata la vittoria ai Golden Globe, ma pesa l'assenza ai SAG

Pronostico: A differenza dei premi per i protagonisti qui la competizione è tutt'altro che decisa.
BAFTA a Rylance, Golden Globe (e Critics' Choice Award) a Stallone, pochi premi per gli altri 3, SAG vinto da un Idris Elba che non è nemmeno entrato in cinquina, come anche Michael Shannon (99 Homes), Jacob Tremblay (Room) o Benicio del Toro (Sicario), nomi che fino all'annuncio delle nomination erano papabili.
Acque molto mosse in cui è difficile dire chi potrà vincere nella notte della premiazione.
Mi affido all'effetto nostalgia+comeback+ruolo del mentore di Sylvester Stallone.
In seconda battuta opterei per Ruffalo, nome rispettato e alla terza nomination in pochi anni, film possibile vincitore, performance appariscente.

Spero in: Un anno in cui anche per me è difficile scegliere, perché ci sono state tante buone interpretazioni, ma nessuna che mi abbia fatto gridare "Eccezionale!".
Ora come ora preferirei di poco Tom Hardy rispetto a Sylvester Stallone, seguiti nell'ordine da Rylance, Ruffalo e Bale.
Peccato non abbiano trovato spazio il già citato Elba per Beasts of no Nation o almeno uno degli attori di The Hateful Eight... Samuel L. Jackson sarebbe stata la scelta sicura e di qualità.


BEST SUPPORTING ACTRESS

  • Jennifer Jason Leigh - The Hateful Eight
  • Rooney Mara - Carol
  • Rachel McAdams - Il caso Spotlight
  • Alicia Vikander - The Danish Girl
  • Kate Winslet - Steve Jobs
Sono ben tre le attrici candidate per la prima volta.

La prima è Jennifer Jason Leigh, dopo una lunga carriera iniziata negli anni 80. E' l'unica rappresentante del cast di The Hateful Eight.
Pur essendomi piaciuta non ha del tutto ripagato le mie aspettative, più per scelte di scrittura del personaggio che per demeriti propri. Daisy Domergue è un personaggio che reagisce principalmente a ciò che accade attorno a lei, risultando poco "attiva" nella storia, e a differenza della maggior parte degli altri 7 non ci viene fornito un background per sapere qualcosa in più di lei. Diciamo che JJL fa il massimo con il poco che Tarantino le mette a disposizione.
Nonostante sia stata anche in nomination ai Golden Globe è l'unica della cinquina a non aver bissato la candidatura ai SAG, dove il suo posto è stato occupato dalla mediocre interpretazione di Helen Mirren in Trumbo.

La seconda esordiente è Rachel McAdams, salita alla ribalta circa un decennio fa grazie a Mean Girls e al romantico Le pagine della nostra vita.
La nomination è dovuta a un probabile mix di approvazione per Spotlight come uno dei migliori film dell'anno, riconoscimento all'ottimo cast e apprezzamento per l'interpretazione in sé. La McAdams non ha una parte così appariscente come quella di Ruffalo, ma la caparbietà e l'umanità del suo personaggio la fanno apprezzare allo spettatore.

Abbiamo poi la 27enne svedese Alicia Vikander, attrice del momento a Hollywood con 4/5 film usciti nel 2015.
I numerosi ruoli l'hanno portata nel corso dell'award season ha essere nominata alternativamente o contemporaneamente per le due interpretazioni in The Danish Girl (come in questo caso) e il fantascientifico Ex Machina.
Ha riportato la vittoria del premio come migliore attrice non protagonista per The Danish Girl ai SAG, non indifferente precedente per aggiudicarsi la statuetta, mentre ha ottenuto una doppia candidatura ai Golden Globe: non protagonista per Ex Machina e come protagonista per The Danish Girl.
Qui arriviamo a una spinosa questione... quella nel film di Hooper per tutto l'anno è stata un'interpretazione che in fase di riconoscimenti ha vissuto di incertezza tra protagonista (come ai BAFTA oltre che ai Golden Globe) e non.
Succede a volte che ci siano ruoli che è difficile catalogare con certezza in una categoria o nell'altra, ma chi ha visto The Danish Girl non potrà aver fatto a meno di notare quanto il personaggio della Vikander sia spesso presente, oltre che nelle scene assieme al marito (Redmayne) anche in altre dedicate esclusivamente a lei. Francamente non vedo troppe differenze dal ruolo che l'anno scorso fece guadagnare a Felicity Jones la nomination come protagonista de La teoria del tutto proprio al fianco di Eddie Redmayne.
Sul valore della performance non posso lamentarmi, sicuramente la cosa migliore del film e a differenza del suo co-protagonista capace di dare credibilità e impatto emotivo al suo personaggio, ma rimango convinto che siamo di fronte a un caso di category fraud.
Avrebbe invece meritato la nomination per Ex Machina.

E restiamo in tema di category fraud con Rooney Mara, alla seconda nomination dopo quella per Millennium. Ancora di più che nel caso di Alicia Vikander, in Carol Rooney Mara è evidentemente co-protagonista e ha forse addirittura più scene da sola di quante ne abbia Cate Blanchett.
D'altronde è una caratteristica comune della maggior parte dei film che parlano di relazioni amorose che i due amanti vengano considerati entrambi protagonisti, a meno di concentrarsi sulla prospettiva di uno solo. Limitandoci a casi recenti di accoppiata di nomination: il già citato La teoria del tutto con Redmayne-Jones o Il lato positivo con Cooper-Lawrence.
Va detto che, a parte i Golden Globe (dove le due attrici di Carol sono state candidate assieme nella stessa categoria) e il premio vinto a Cannes per la migliore interpretazione femminile, per tutto l'anno Rooney Mara è stata etichettata come "Supporting".

Chiude la cinquina un ruolo invece prettamente di supporto, quello di Kate Winslet in Steve Jobs. Ultima delle due sole candidature del film e settima presenza dell'attrice agli Oscar.
Ottima interpretazione i cui punti di forza sono sicuramente l'interazione e la chimica con Michael Fassbender.
Oltre alla candidatura ai SAG da segnalare le vittorie a Golden Globe e BAFTA


Pronostico: La presenza dei già citati casi Vikander-Mara rende difficile fare un pronostico.
Jennifer Jason Leigh non andrà oltre la nomination. Rachel McAdams ha qualche speranza se si decidesse di arricchire il bottino di Spotlight con una vittoria attoriale, nel caso di vittoria come miglior film (sempre se non vincesse Ruffalo).
Rooney Mara nonostante una performance fantastica non ha precursori a cui affidarsi per portarsi a casa l'Oscar.
Se la giocano Kate Winslet, che però ha già vinto nel 2008, e Alicia Vikander su cui alla fin fine punto le mie fiches. Interpretazione + attrice del momento + co-protagonista + riconoscimento involontario a Ex Machina.

Spero in: Stilando una mini classifica delle cinque:
5) Rachel McAdams. Ruolo funzionale ed umano, ma senza grandi momenti o approfondimenti del personaggio.
4) Jennifer Jason Leigh. Tira fuori il massimo dalla sceneggiatura. Feroce ed ironica.
3) Kate Winslet. Come detto un'ottima spalla per la performance di Fassbender.
2) Alicia Vikander. Senza considerare Ex Machina, che è un film a parte, lei è ciò che mi è piaciuto di The Danish Girl. Naturale, forte, toccante.
1) Rooney Mara. Una delle migliori interpretazioni dell'anno che non avrebbe sfigurato nella cinquina delle protagoniste, al posto della Lawrence (al momento, in attesa di vedere le altre).


BEST WRITING – ORIGINAL SCREENPLAY

  • Matt Charman, Joel ed Ethan Coen - Il ponte delle spie
  • Alex Garland - Ex Machina
  • Josh Cooley, Ronnie del Carmen, Pete Docter e Meg LeFauve - Inside Out
  • Tom McCarthy e Josh Singer - Il caso Spotlight
  • Andrea Berloff, Jonathan Herman, S. Leight Savidge e Alan Wenkus - Straight Outta Compton
Quest'anno l'assegnazione dei premi alle sceneggiature potrebbe essere meno indicativo rispetto all'edizione passata per la corsa a Miglior film.
Infatti dei tre maggiori indiziati uno è in questa categoria, il secondo ha una sceneggiatura non originale e il terzo non è neppure nominato.

A contendersi questo premio ci sono due degli 8 principali e tre che hanno riscosso decisamente meno favori a livello di candidature.
Allo script de Il ponte delle spie hanno lavorato il praticamente sconosciuto Matt Charman e i fratelli più famosi ad Hollywood, i Coen. Nel remoto caso che ne uscissero vincitori i due raggiungerebbero la ragguardevole cifra di tre Oscar alla sceneggiatura (Non è un paese per vecchi e Fargo i precedenti) agganciando il record di Woody Allen, Billy Wilder, Charles Brackett, Francis Ford Coppola e Paddy Chayefsky.
Si tratta di una storia piuttosto classica, basata su fatti reali, che scorre liscia, con buoni dialoghi e qualche sottotesto interessante disseminato qua e là. Diciamo che la mano dei Coen non è particolarmente visibile.

Il grande favorito del mucchio è sicuramente Spotlight, scritto dal già citato regista Tom McCarthy e da Josh Sigler, al secondo lavoro cinematografico dopo il film su WikiLeaks The Fifth Estate.
Sceneggiatura pulita, ricca di dialoghi tra i numerosi personaggi (pur se non approfonditi) e che mostra il lavoro di indagine e inchiesta del gruppo di giornalisti. Nulla di rivoluzionario ma lavoro impeccabile.

Oltre che per gli effetti speciali Ex Machina è riuscito ha guadagnare anche una meritata nomination per la sceneggiatura scritta dal suo regista Alex Garland. Il film l'avevo citato nel post sui migliori film del 2015 e tra i motivi c'è sicuramente la sua scrittura. Citandomi: "Il film è narrato con calma ma anche con la giusta dose di tensione ed inquietudine, pone dubbi allo spettatore anche su temi più attuali di quello centrale e non ha paura di prendersi i suoi rischi soprattutto con un finale che potrebbe far storcere il naso a molti."

Altro titolo con sole due nomination (in questo caso la seconda è come film d'animazione) è Inside Out della Pixar, la cui sceneggiatura è una delle più inventive, divertenti e coraggiose dell'anno, capace di sviluppare un'idea di base estremamente interessante.
Il tutto al servizio di un film d'animazione adatto a grandi e bambini.
Dubito riuscirà dove hanno fallito in passato Toy Story, Shrek, Alla ricerca di Nemo, Ratatouille, WALL-E e Up.

A volte capita che in questa categoria compaia l'unica nomination assoluta di un certo film. Tre anni fa accadde per Moonrise Kingdom, quest'anno si tratta di Straight Outta Compton.
Il film racconta la storia del gruppo rap N.W.A. e dei suoi componenti, in particolare Dr. Dre e Ice Cube, e per un po' si prospettava la possibilità di trovarlo in nomination come miglior film.
L'ho trovato sorprendentemente buono, con una buona narrazione e un ottimo cast, ma trovo che ci fossero sceneggiature più meritevoli di questa.
Anche se nominato ai WGA non ci sono possibilità di vittoria.

Pronostico: Mi affido al vincitore più probabile, Il caso Spotlight. Forte dello status di contender e senza i diretti avversari in questa categoria, per la presenza di tre film con scarsissime chance perché poco rappresentati altrove e infine per il valore della sceneggiatura stessa.

Spero in: Contento delle presenze non scontate di Ex Machina e Inside Out penso che anche io sceglierei Il caso Spotlight.
Mi dispiace che qui ci sia stata una delle maggiori omissioni, ovvero quella di Quentin Tarantino con il suo The Hateful Eight. Con il suo solito ottimo lavoro su storia, dialoghi e personaggi la sceneggiatura del film pur non essendo candidabile ai WGA era presente sia ai BAFTA che ai Golden Globe in una cinquina unificata senza distinzione tra originale e adattamento. Anche, o forse soprattutto, da questa assenza si capisce quanto il film non si stato particolarmente gradito ai votanti.


BEST WRITING – ADAPTED SCREENPLAY

  • Charles Randolph e Adam McKay - La grande scommessa
  • Nick Hornby - Brooklyn
  • Phyllis Nagy - Carol
  • Drew Goddard - Sopravvissuto - The Martian
  • Emma Donoghue - Room
A differenza di quelle originali per le sceneggiature adattate si è optato per i film più "amati".
Ci sono infatti 4 pellicole candidate a Miglior film + Carol che è rimasto fuori nonostante le 6 candidature complessive.

Su Brooklyn e Room non posso giudicare.
Il primo è la quarta sceneggiatura cinematografica di Nick Hornby, che già aveva respirato l'aria degli Oscar con quella di An Education.
Un'eventuale vittoria di Room renderebbe Emma Donoghue la prima donna a vincere per l'adattamento di un suo stesso romanzo.
Entrambi non erano presenti ai WGA, a differenza degli altri tre.

La grande scommessa è l'ovvio favorito forte delle vittorie di categoria a WGA, BAFTA, Critics' Choice Movie Awards ed altro.
Sceneggiatura intelligente che come scritto all'inizio riesce a reggere un film non semplice.
Era difficile affrontare l'argomento senza semplificare troppo il tutto o senza rendere il tutto ancora più pesante con maggiori spiegoni. L'unica pecca personale che gli attribuisco è di non riuscire a trovare un giusto bilanciamento tra serio e commedia.
Trivia: Adam McKay quest'anno è stato anche co-sceneggiatore di Ant-Man.

Carol non lo vedo come un possibile vincitore, anche se la sceneggiatura ha il merito di approfondire bene le sue due protagoniste e a rendere fluida la narrazione.

Drew Goddard in passato ha lavorato su alcune serie TV di successo (Buffy, Lost, Daredevil) e alle sceneggiature per il grande schermo di Cloverfield, World War Z e Quella casa nel bosco.
Con The Martian ha fatto un ottimo lavoro, avvincente, divertente, ricco di dialoghi e personaggi riusciti.

Pronostico: Ci sono due grandi assenza in questa cinquina, per motivi molto diversi.
L'esclusione di Revenant, spiegabile non essendo particolarmente memorabile, può essere un brutta tegola per le ambizioni del film di Iñárritu.
Meno spiegabile e condivisibile invece quella di Steve Jobs
Premiato ai Golden Globe e nominato a BAFTA e WGA, Aaron Sorkin ha scritto l'ennesima ottima sceneggiatura infarcita di quei dialoghi serrati che negli ultimi anni gli hanno fruttato un Oscar, per The Social Network, e un'ulteriore nomination per L'arte di vincere.
Al di là delle esclusioni il pronostico è tutto per La grande scommessa. Dovesse vincere come Miglior film questo premio cementerebbe la scelta, mentre in caso contrario sarebbe un riconoscimento al valore del film.

Spero in: Fosse stato presente avrei probabilmente scelto Steve Jobs, ma dovendo limitarmi ai tre film visti tra i candidati: La grande scommessa. Comunque non un'annata entusiasmante.


BEST FOREIGN LANGUAGE FILM

  • El abrazo de la serpiente - Ciro Guerra (Colombia)
  • Mustang - Deniz Gamze Ergüven (Francia)
  • Il figlio di Saul (Saul fia) - László Nemes (Ungheria)
  • Theeb - Naji Abu Nowar (Giordania)
  • A War (Krigen) - Tobias Lindholm (Danimarca)
L'anno scorso non avevo visto nessuno dei candidati. Quest'anno non va molto meglio, avendo recuperato solo il film ungherese Il figlio di Saul. Film su un tema importante, duro e girato in maniera particolare, che però non mi ha convinto più di tanto.
Non ha superato lo sbarramento iniziale la pellicola svedese dal titolo poco memorizzabile (Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza) che aveva vinto il Leone d'oro a Venezia due anni fa.

Pronostico: Il figlio di Saul. Ha riscosso grande apprezzamento da parte della critica ed è uscito vincitore ai Golden Globe.

Spero in: -


BEST ANIMATED FEATURE

  • Anomalisa
  • Il bambino che scoprì il mondo (O Menino e o Mundo)
  • Inside Out
  • Shaun, vita da pecora - Il film (Shaun the Sheep Movie)
  • Quando c'era Marnie (Omoide no Mani)
Di questi ho visto solo il film della Pixar e Anomalisa, il film di Charlie Kaufman.
Una considerazione su quest'ultimo... Un film d'animazione in stop-motion triste e malinconico, con protagonista un uomo di mezza età depresso e annoiato dalla vita, non certo adatto a un pubblico di bambini, con nudi frontali e una scena di sesso... strano forte.
Tra i titoli di un certo richiamo che sono rimasti fuori dai giochi: Snoopy & Friends - Peanuts Movie, Minions, Hotel Transylvania 2 e il secondo film Pixar stagionale, Il viaggio di Arlo.

Pronostico: Ovviamente Inside Out. Il film d'animazione più acclamato dell'anno, vincitore agli Annie Awards e ai vari premi di categoria. Non è riuscito ad ottenere la candidatura come miglior film in assoluto come successo per Up e Toy Story 3, ma almeno quella per la sceneggiature. Favorito d'obbligo.
Spero in: Considerato quanto mi è piaciuto, anche senza aver visto tutti gli altri, dico Inside Out.



BEST CINEMATOGRAPHY
  • Ed Lachman - Carol
  • Robert Richardson - The Hateful Eight
  • John Seale - Mad Max: Fury Road
  • Emmanuel Lubezki - Revenant - Redivivo
  • Roger Deakins - Sicario
Nomi di un certo livello fra i direttori della fotografia in gara quest'anno.
Ed Lachman torna in nomination a 13 anni dalla collaborazione con Todd Haynes in Lontano dal paradiso. Anche questa volta per un film ambientato negli anni 50. Carol è un film visivamente squisito.

Richardson è l'unico dei quattro a non essere stato nominato ai premi annuali dell'ASC (American Society of Cinematographers) dove gli è stato invece preferito l'ottimo lavoro di Janusz Kaminski al servizio di Spielberg in Il ponte delle spie.
L'Academy invece ha optato per un suo pupillo qui alla nona nomination con 3 statuette già in bacheca, l'ultima delle quali per Hugo Cabret nel 2011.
Forse merito dell'aver rispolverato il formato Panavision con pellicola 70mm per The Hateful Eight? Francamente il film di Tarantino, tra i suoi pregi, non mi ha colpito particolarmente per la fotografia in particolare nelle parti all'interno dell'emporio (che è come dire per la maggior parte della durata). E questo lo dico da grande fan di Robert Richardson per le sue precedenti collaborazioni con Tarantino, oltre che Scorsese e Oliver Stone.

Per John Seale si tratta della quinta nomination. Nel 1996 vinse il suo unico Oscar con Il paziente inglese.
Dato il sorprendente numero di 10 candidature per Mad Max: Fury Road chi votava non ha potuto esimersi dal riconoscere uno degli aspetti fondamentali del film di Miller: l'impressionante fotografia che lo rende un autentico spettacolo visivo. Luce, colori, movimenti di macchina nelle concitate scene d'azione. Nomination strameritata.

Emmanuel Lubezki. Il messicano è ancora, per il terzo anno di fila, l'avversario da battere.
Con la quinta affermazione (su 6 nomination) agli ASC Awards potrebbe aver messo in cassaforte anche il terzo Oscar consecutivo, una vera impresa.

Roger Deakins con la particolare ed accattivante fotografia di Sicario continua a macinare nomination. Si tratta della quarta consecutiva e della tredicesima assoluta.
Se inoltre uscisse sconfitto anche quest'anno (cosa alquanto probabile) pareggerebbe il poco invidiabile record di candidature senza nessuna vittoria di Goerge Folsey.

Pronostico: Per via dei premi finora conquistati e per l'importanza di Revenant pronostico il terzo Oscar a Emmanuel Lubezki. Credo che John Seale abbia però più probabilità di quanto ci si aspetti e non mi scandalizzerebbe la vittoria a sorpresa di Mad Max.

Spero in: Sono particolarmente indeciso tra i due più quotati. Mi ripeto sulla spettacolarità di Mad Max: Fury Road, ma ho trovato altrettanto notevole la fotografia di Revenant, con quell'uso della sola luce naturale, la realizzazione di piani sequenza a cui Lubezki ci ha ormai abituato, la scelta straniante di primissimi piani nelle scene concitate.
In entrambi i casi sarei soddisfatto. Al momento esprimo la mia preferenza verso Lubezki.


BEST FILM EDITING
  • Hank Corwin - La grande scommessa
  • Margaret Sixel - Mad Max: Fury Road
  • Stephen Mirrione - Revenant - Redivivo
  • Tom McArdle - Il caso Spotlight
  • Maryann Brandon e Mary Jo Markey - Star Wars: Il risveglio della Forza
Rappresentati i tre favoriti a riconferma dell'importanza del premio al montaggio, che potrebbe essere durante la cerimonia l'indice della preferenza dei votanti.

Ne La grande scommessa il montaggio è fondamentale per il ritmo della storia e per alternare le varie trame parallele. Vincitore ai premi dell'associazione dei montatori (ACE), dove però concorreva nella meno competitiva sezione delle commedie.

Spotlight al di là dell'essere uno dei favoriti non può invece contare sui precedenti, non essendo presente agli ACE o ai BAFTA.

Stephen Mirrione, l'unico già nominato in passato (vincitore con Traffic), ha dalla sua nomination ai precursori ma non molte vittorie. Il montaggio in Revenant non è così appariscente come spesso è utile per aggiudicarsi il premio.

Incrociamo per la prima volta l'ultimo capitolo di Star Wars, come rappresentante dei blockbuster che negli ultimi anni avevano mancato l'appuntamento con questa categoria.
Punto di forza le numerose scene d'azione.

Se parliamo di scene d'azione impossibile non tirare di nuovo in ballo Mad Max: Fury Road per cui Margaret Sixel, che è anche la moglie di George Miller, ha vinto il premio ACE per i film drammatici oltre a una decina di altri premi.

Pronostico: Le strade sono due. O viene premiato il film che poi sarà il Miglior film, quindi uno tra La grande scommessa, Revenant o Spotlight. La logica direbbe di scegliere quest'ultimo visto il mio primo pronostico.
O si va con il montaggio più appariscene e forse più acclamato dell'anno. Me la gioco così e punto su  Mad Max: Fury Road che resterebbe altrimenti a secco di premi importanti.

Spero in: Tra i non nominati mi avevano fatto una buona impressione Il ponte delle spie e Steve Jobs, ma a prescindere in questo caso la mia preferenza non può che essere per Mad Max: Fury Road.


BEST ORIGINAL SCORE
  • Thomas Newman - Il ponte delle spie
  • Carter Burwell - Carol
  • Ennio Morricone - The Hateful Eight
  • Jóhann Jóhannsson - Sicario
  • John Williams - Star Wars: Il risveglio della Forza
Con 45 (o 50... non si capisce bene) nomination e 5 vittorie il dominatore del gruppo è ovviamente John Williams, che torna a mettere mano alla saga di Star Wars con risultati buoni ma non eccezionali. In fondo trovo ingeneroso aspettarsi qualcosa di sorprendente dovendo ritornare su una serie per cui ha già scritto 6 colonne sonore.

Un altro abbonato è Thomas Newman, che non ha mai riscosso nessuna delle precedenti 11 nomination. Facciamo pure 12 viste le scarse probabilità di questa edizione.

Jóhann Jóhannsson ha realizzato una colonna sonora particolare e diversa dal solito per Sicario, che non mi ha detto molto.

Carter Burwell ha alle spalle una lunga lista di colonne sonore, soprattutto per i fratelli Coen, ma questa è la sua prima nomination. A mio parere meritata, perché lo score e il tema principale di Carol sono di ottima fattura. Apprezzato anche a un ascolto separato dalla visione del film.

Concludiamo con un mostro sacro, il nostrano Ennio Morricone, alla sesta nomination in carriera. Un numero relativamente esiguo spiegato dalla nazionalità e dal numero di colonne sonore per film italiani.
Per il suo ultimo film Tarantino si affida a una colonna sonora quasi totalmente originale proprio per la presenza del compositore italiano che torna al western, il genere che l'ha consacrato grazie soprattutto alle collaborazioni con Sergio Leone.
A essere sincero durante la visione di The Hateful Eight ho avuto buone sensazioni dalle musiche in apertura (con il tema che verrà ripreso poi più volte), ma non le ho trovate così importanti nel contesto del resto del film.
Ho provato poi a risentire l'intera colonna sonora separatamente, riconfermando in buona sostanze la prima impressione: ottima prima traccia e tema portante, coinvolgente e cupa, e resto non così convincente. Anche la traccia più lunga, che presumo essere utilizzata per l'interludio della versione estesa che non ho visto al cinema, la ritengo fin troppo piatta.
Non che il tutto sia da buttar via, anzi, però speravo in qualcosa di molto meglio.

Pronostico: Vedo come probabile vincitore proprio Ennio Morricone per The Hateful Eight. Ha già vinto numerosi premi durante i mesi passati, compresi Golden Globe e BAFTA, e potrebbe essere la grande occasione per l'Academy di premiare un grandissimo del cinema con un Oscar competitivo (quello onorario l'ha già ottenuto).
Rimarrebbe ancora a secco Thomas Newman, ma le sue musiche per Il ponte delle spie non hanno avuto grande riscontro a livello di premiazioni, mentre dubito che un multi-vincitore come Williams possa ripetersi per un lavoro che attinge molto dai precedenti capitoli di Star Wars.

Spero in: Tra le cinque quella che mi è forse piaciuta di più è la colonna sonora di Carol a opera di Burwell, però in fondo spero anche io in una vittoria di Morricone. The Hateful Eight.
Il mio vincitore personale sarebbe invece Junkie XL per Mad Max: Fury Road. Una colonna sonora che è tanta roba, epica, incalzante, che si sposa alla perfezione con le immagini e che anche ascoltata fuori contesto mantiene la sua incredibile potenza. Un vero peccato che il compositore olandese non sia neppure entrato in questo quintetto di nomi.
Curiosità: Tom Holkenborg, vero nome di Junkie XL, l'avrete sentito nominare tutti quando nel 2002 spopolò con il remix di  "A Little Less Conversation" per la pubblicità della Nike Secret Tournament, con il nome "Elvis VS JXL".


BEST PRODUCTION DESIGN
  • Rena DeAngelo, Bernhard Henrich e Adam Stockhausen - Il ponte delle spie
  • Michael Standish e Eve Stewart - The Danish Girl
  • Colin Gibson e Lisa Thompson - Mad Max: Fury Road
  • Celia Bobak e Arthur Max - Sopravvissuto - The Martian
  • Jack Fisk e Hamish Purdy - Revenant - Redivivo
Pronostico:  Mad Max: Fury Road
Basandomi sulla premiazione della relativa associazione degli scenografi, che suddivide i film in 3 categorie: film contemporanei, film fantasy e film storici/"di periodo", con una certa libertà di infilare i titoli da una parte o dall'altra.
The Martian ha vinto come scenografia "contemporanea", la nomination prosegue idealmente quelle non premiate di Gravity e Interstellar negli anni passati.
Mad Max ha vinto nella categoria "fantasy" (oltre a numerosi altri premi), mentre Revenant ha battuto gli altri due titoli per i film "storici".
Agli Oscar amano le ricostruzioni storiche, ma hanno dimostrato di saper premiare anche la creazione di mondi fantasiosi o particolari, come ad esempio Avatar, Alice in wonderland o Il labirinto del fauno.
Ci sarà da vedere se il futuro post-apocalittico, sporco e violento del film di Miller sarà preferito a ricostruzioni più tradizionali.
L'unico ad aver già vinto un Oscar dovrebbe essere Adam Stockhausen.

Spero in: Anche per le scenografie spero in Mad Max: Fury Road. Pur attingendo da alcuni dei capitoli precedenti della saga di Mad Max ci sono un sacco di idee nel film, dalla cittadella ai numerosi veicoli, il che rende la scenografia anche parte integrante dell'azione.
Revenant e The Danish Girl invece secondo me non aggiungono poi molto, specialmente per il primo dove a farla da padrone è la natura incontaminata. Avrei visto più meritevoli di nomination la rievocazione degli anni 50 in Carol, l'attenzione per i dettagli di The Hateful Eight e la rielaborazione dei classici elementi dei vecchi capitoli ne Il risveglio della Forza.


BEST MAKEUP AND HAIRSTYLING
  • Lesley Vanderwalt, Elka Wardega e Damian Martin - Mad Max: Fury Road
  • Love Larson e Eva Von Bahr - Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
  • Sian Grigg, Duncan Jarman e Robert A. Pandini - Revenant - Redivivo
Pronostico: I due film con il maggior numero di nomination e la candidatura solitaria di un film svedese che non ho visto. I volti scavati dal freddo e le ferite di Leonardo DiCaprio o lo spettacolo di freaks in Mad Max: Fury Road? Dico il secondo. 
Spero in: Mad Max: Fury Road. Immortan Joe e i suoi sgherri, i figli della guerra divorati dalle radiazioni, il look di Furiosa e delle spose...


BEST COSTUME DESIGN
  • Sandy Powell - Carol
  • Sandy Powell - Cenerentola
  • Paco Delgado - The Danish Girl
  • Jenny Beavan - Mad Max: Fury Road
  • Jacqueline West - Revenant - Redivivo
Pronostico: Manca Cenerentola tra i film visti.
Anche i premi dell'associazione costumisti sono suddivisi in tre categorie come per le scenografie e i vincitori sono stati Beasts of No Nation (qui non presente), Mad Max e The Danish Girl.
OK dai i costumi del film di Hooper sono un'altra cosa che si salva e trovo che la nomination sia più meritata di quella per Revenant. Quelli di Carol assieme alla scenografia aiutano ad immergersi nel periodo storico.
Il discorso fatto per le scenografie vale anche per i costumi di Mad Max: Fury Road, che sommando anche i riconoscimenti conquistati durante l'award season lo rendono il favorito.

Spero in: ordine di preferenza
4) Revenant
3) The Danish Girl
2) Carol
1) Mad Max: Fury Road


BEST SOUND EDITING
  • Mad Max: Fury Road
  • Sicario
  • Star Wars: Il risveglio della Forza
  • Sopravvissuto - The Martian
  • Revenant - Redivivo
Pronostico: Revenant. In alternativa Mad Max: Fury Road.
Spero in: Una delle categorie a cui alla fin fine non frega a nessuno.


BEST SOUND MIXING
  • Il ponte delle spie
  • Mad Max: Fury Road
  • Star Wars: Il risveglio della Forza
  •  Sopravvissuto - The Martian
  • Revenant - Redivivo
Pronostico: Revenant. In alternativa Mad Max: Fury Road.
Spero in: Come sopra


BEST VISUAL EFFECTS
  • Ex Machina
  • Mad Max: Fury Road
  • Sopravvissuto - The Martian
  • Revenant - Redivivo
  • Star Wars: Il risveglio della Forza
Pronostico: Un bel mix di candidati.
Star Wars occupa lo slot per il blockbuster ricco di CGI ai massimi livelli di spettacolarità. Il premio della Visual Effects Society ha un peso non indifferente, anche se non sempre corrisponde al responso degli Oscar.
Ex Machina al contrario punta su effetti speciali più funzionali alla resa del personaggio umanoide Ava.
Revenant conta sulla sequenza della lotta contro l'orso, una scena "finta" integrata alla perfezione nel contesto realistico del film.
Mad Max va in controtendenza al recente cinema action, sfruttando pare al 90% effetti pratici. Old school per rendere un film evidentemente di finzione il più credibile possibile, usando con parsimonia gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione, come per la scena della tempesta o, immagino, per il braccio di Furiosa.
Potrebbe anche vincere, ma decido di scommettere anche contro Star Wars facendo il nome di The Martian. I già ricordati Gravity e Interstallar hanno vinto le ultime due edizioni, inoltre potrebbe essere lo zuccherino per rendere meno amara la serata al film di Ridley Scott.

Spero in: The Martian, Mad Max e Star Wars sono 3 scelte tutte valide quanto diverse tra loro. Vada per il premio di consolazione a The Martian, capace di ricreare una credibile (a livello cinematografico) vita su Marte.


BEST ORIGINAL SONG
  • Earned It , musica e parole di  Belly, Stephan Moccio, Jason "Daheala" Quenneville e The Weeknd - Cinquanta sfumature di grigio
  • Manta Ray , musica e parole di J. Ralph e Antony Hegarty - Racing Extinction
  • Simple Song #3 , musica e parole di David Lang - Youth - La giovinezza
  • Til It Happens to You , musica e parole di Diane Warren e Lady Gaga - The Hunting Ground
  • Writing's on the Wall , musica e parole di Jimmy Napes e Sam Smith - Spectre
Pronostico: Ogni anno le nomination in questa categoria sono nebulose.
Intanto provengono da cinque pellicole senza altre candidature, quindi non ci possono essere altre indicazioni come poteva essere l'anno scorso per Glory.
Mancano alcune canzoni dal maggiore richiamo per il grande pubblico come "See You Again" dall'ultimo capitolo di Fast And Furious nominata ai Golden Globe e ai Grammy, altre tracce dal pessimo Cinquanta sfumature di grigio ("Love Me like You Do" di Ellie Goulding o "I Know You" di Skylar Grey), un nome di richiamo come Eminem dal pugilistico Southpaw ("Phenomenal" o "Kings Never Die" con Gwen Stefani).

Difficile fare un pronostico... se la giocheranno i tre titoli più famosi.... "Writing's on the Wall" di Sam Smith. Altra vittoria per la serie di James Bond dopo il premio ad Adele per la precedente "Skyfall", che era però spanne sopra.

Spero in: La mia vincitrice ideale sarebbe "Sacrifice" di Zella Day da The Divergent Series: Insurgent.
Riguardo le 5 nomination: "Manta Ray" e "Simple Song #3" (unica candidatura per l'ultimo film di Sorrentino) le trovo di una pallosità incredibile.
"Til It Happens to You" di Lady Gaga non mi dice molto.
Scelgo "Earned It" di poco rispetto a "Writing's on the Wall". Mi piacciono entrambe, anche se non moltissimo.



Conclusioni

Stando ai pronostici non ci sarebbe nessun dominatore e l'ipotetico vincitore finale, Spotlight, si porterebbe a casa solo due premi: Film e sceneggiatura originale.
Revenant 5, tre importanti come regia, attore e fotografia + i due al sonoro.
Mad Max il montaggio e il tris scenografie + costumi + trucco.
Agli altri un Oscar a testa.

Vero che due edizioni fa 12 anni schiavo vinse il premio più importante con sole tre statuette mentre Gravity se ne aggiudicò 7, ma solamente due premi quest'anno mi convincono poco.

Altri scenari:

Revenant vince anche come Miglior film per un bis di Iñárritu nell'accoppiata film+regia dell'anno passato. Non così improbabile

Spotlight si aggiudica almeno una delle due statuette per gli attori non protagonisti oppure fa il colpaccio per il miglior montaggio.

La grande scommessa non si limita solo alla sceneggiatura, ma vince anche per film e montaggio... e magari soffia anche un Oscar con Christian Bale.

Nella sorpresa generale Mad Max: Fury Road si aggiudica Miglior film e Miglior regia. L'impresa di vincere il premio principale senza nemmeno una nomination per gli attori e la sceneggiatura credo non sia mai accaduto se non prima degli anni 40. Ad andarci vagamente vicino "recentemente" sono stati Il ritorno del re (nessun attore in nomination, ma premio alla sceneggiatura non originale) e Titanic (niente candidatura alla sceneggiatura e nomination per le due attrici). 

George Miller sale sul palco per ritirare il premio come Miglior film, prende in mano il microfono e rivolgendosi alla platea pronuncia le seguenti parole: "Oh, what a day... what a lovely day! Witness me!" , si spruzza del Color Mist argentato sulla bocca ed alza la statuetta al cielo.
Il pubblico va in visibilio. 
92 minuti di applausi.

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