domenica 22 febbraio 2015

Oscar 2015 – Final Predictions


Manca pochissimo. Oggi si terrà a Los Angeles la 87° edizione degli Oscar e la serata (nottata qui da noi in Italia) sarà condotta per la prima volta da Neil Patrick Harris.
Come gli anni scorsi anche questa volta andrò a passare in rassegna le nomination nelle varie categorie, con il pretesto del gioco dei pronostici.

Si comincia dalla fine, con l'ultimo e più importante premio che verrà assegnato durante la cerimonia:




BEST PICTURE
  • American Sniper - Clint Eastwood
  • Birdman - Alejandro González Iñárritu
  • Boyhood - Richard Linklater
  • Grand Budapest Hotel - Wes Anderson
  • The Imitation Game - Morten Tyldum
  • Selma - La strada per la libertà - Ava DuVernay
  • La teoria del tutto - James Marsh
  • Whiplash - Damien Chazelle
Rispetto agli ultimi due anni questa edizione vedrà un titolo in meno a contendersi l'ambito titolo di miglior film dell'anno. "Solo" 8 da quando il numero massimo è stato portato ai possibili 10 nominati.

Se nel post del 2014 il primo film preso in esame era stato "American Hustle", oggi di americano c'è una delle sorprese al momento delle nomination, l'American Sniper diretto dal buon vecchio Clint Eastwood.
Sorpresa perché dopo un numero non particolarmente elevato di riconoscimenti nell'arco della stagione (nemmeno una nomina ai Golden Globe) il film ha guadagnato quasi dal nulla la nomination per Eastwood come miglior regista ai premi di categoria (Directors Guild of America) e poi portato a casa 6 nomination agli Oscar, tra cui appunto come miglior film... probabilmente anche sull'onda di un insperato successo al box-office americano, con più di 300 milioni di dollari, che l'anno reso il 3° maggiore incasso in patria tra i film del 2014 dietro solamente all'ultimo Hunger Games e a I Guardiani della Galassia. Nonché il maggior successo commerciale dell'ex pistolero senza nome.
American Sniper, tratto dall'autobiografia del cecchino con più uccisioni riconosciute nella storia militare statunitense, per quanto mi riguarda è un buon film. Forse più interessante nelle scene ambientate al fronte piuttosto che in quelle in cui il protagonista si trova a casa, nonostante una discreta Sienna Miller. Certo non il miglior film dell'Eastwood regista, ma è un prodotto più che apprezzabile. Mica male per un 84enne.

The Imitation Game e La teoria del tutto sono i due film britannici presenti tra gli 8 candidati.

Entrambi hanno caratteristiche che spesso sono considerati appetibili per i giurati dell'Academy: entrambi film biografici/storici con protagonisti personaggi "geniali ma con problemi". Lo scontroso matematico (e dal film pare con sintomi della sindrome di Aspergen) Alan Turing e il fisico Stephen Hawking, la cui malattia costringe fin da giovane su una sedia a rotelle.
Il primo ha dalla sua una trama più accattivante, grazie all'attività di crittografo di Turing durante la seconda guerra mondiale, un'ottima messa in scena e in generale l'impressione di un film ben curato in tutti i suoi aspetti... come dimostrano anche le 8 nomination totali.
La teoria del tutto pur essendo un bel film, che colpisce anche emotivamente lo spettatore, non mi ha convinto del tutto di essere materiale da "Top 8" del 2014... orientato più sul rapporto tra Hawking e la moglie è portato avanti spesso più dalle ottime prove dei due protagonisti che da una trama propriamente accattivante, in cui il lato scientifico sembra a trattato in maniera marginale.
Mi è anche piaciuto eh, ma a tratti mi ha dato l'impressione del classico biopic ben confezionato, senza eccellere, per raccogliere premi. 5 le nomination complessive.

Film biografico, più o meno, lo è anche Selma. Protagonista è infatti Martin Luther King.

La pellicola non ripercorre però la sua vita ma ne racconta solo una piccola parte, con le vicende che ruotano attorno alle marce tenutesi a Selma nel 1965 per ottenere un effettivo diritto al voto dei neri.
La regista afroamericana Ava DuVernay realizza un ritratto "umano" del reverendo King, non rappresentandolo come una figura perfetta, ma con paure e debolezze. Da poi un interessante spaccato su un importante pezzo di storia americana e non manca di colpire lo spettatore. Alcune scene sono infatti di sicuro impatto nella loro messa in scena... in particolare le sequenze della prima marcia sono di grande potenza. In generale la violenza non viene nascosta, pur senza eccedere troppo nel mostrarla.
Più che buono poi l'uso delle varie canzoni all'interno del film.
Dal punto di vista degli Oscar quello di Selma è un caso un po' strano. Il film ha avuto un primo rilascio a Natale (in tempo per permettergli di essere candidato quest'anno) per poi essere distribuito nei cinema a Gennaio, raccogliendo ottime recensioni e con l'impressione di poter essere tra i protagonisti di questa edizione. Il film però raccoglie solo due nomination ed è abbastanza strano che sia stato votato come miglior film, ricevendo poi una sola altra candidatura... per la miglior canzone. Forse il tema del film era troppo "importante" per lasciarlo fuori, ma sui singoli aspetti che lo compongono i membri dell'Academy non l'hanno ritenuto così meritevole.

Whiplash è l'ultimo degli 8 film che sono riuscito a recuperare, nonostante la misera distribuzione italiana. Si tratta della sorpresa indie dell'anno e ha raccolto praticamente ovunque consensi unanimi. Notevole e con una di quelle storie di personaggi che lottano duramente per realizzare il proprio sogno. Sudore e sangue. Letteralmente.


Ho volutamente lasciato per ultimi i 3 film con maggiori ambizioni di vittoria finale.

In realtà le possibilità di Grand Budapest Hotel sono alquanto scarse, ma con le sue 9 candidature è il più rappresentato assieme a Birdman.
Si tratta della prima volta in cui Wes Anderson, durante la sua carriera quasi ventennale, vede un suo film nella categoria principale.
GBH è sicuramente il film più leggero del lotto, ma è un signor film, nel meglio del 2014... una commedia agrodolce che diverte ma che come spesso capita con Wes Anderson trasuda una certa malinconia.
Lo stile del regista c'è tutto, la sceneggiatura è di ottimo livello, il cast lo è altrettanto ed è un vero piacere per gli occhi.
Come detto però dubito possa vincere. Le commedie difficilmente vengono premiate come miglior film in assoluto, manca anche solo una nomination per gli attori (Nonostante un Ralph Fiennes splendido. Bisognerebbe tornare a The Millionaire per un film vittorioso senza attori nominati) e durante la stagione sono altri i film che hanno raccolto maggiori consensi. 

Boyhood è il frutto del progetto a lungo termine sviluppato dal suo regista Richard Linklater. 12 anni fa Linklater ha infatti iniziato a girare le scene di Boyhood e continuato in questo lasso di tempo a richiamare troupe e cast per portare avanti la storia di un bambino dall'età di otto anni fino a quando inizia a frequentare il college. Guardando il film si possono quindi vedere gli attori che interpretano il bambino e la sua famiglia invecchiare realmente man mano che la storia prosegue.

Un progetto decisamente ambizioso, che non ha comunque bloccato la normale produzione di Linklater, negli ultimi 12 anni alla regia tra gli altri di "School Of Rock", "Bernie" e gli ultimi due capitoli della trilogia "Before..." (Di Before Midnight avevo parlato nel post dell'anno scorso). Il risultato è un film dalla trama estremamente semplice, in cui di fatto si segue la vita di un bambino/adolescente come tanti, e la forza del film al di là della sua realizzazione sta nella relazione tra i personaggi. Grande consenso della critica (anche se leggendo vari pareri su internet non a tutti è piaciuto e posso anche capirne le ragioni) e molti premi raccolti.
Per me tra i migliori del 2014.

Birdman l'ho visto al cinema qualche giorno fa ed era tra i film che più attendevo e mi incuriosivano. Il regista messicano Alejandro González Iñárritu dopo i 3 applauditi film con la collaborazione dello sceneggiatore Guillermo Arriaga (Amores Perros, 21 Grammi, Babel) e Biutiful del 2010 torna alla ribalta con questo successo di critica.

Birdman è una commedia che prende in giro l'attuale cinema hollywoodiano e perché no anche il mondo del teatro, in particolare giocando sul cinefumetto e sul ruolo dei social network nel mondo dello show business e mescola i personaggi con le carriere dei veri attori che li interpretano.
Il film è girato con una serie di più o meno lunghi piani sequenza poi abilmente montati insieme per dare l'impressione, salvo pochissimi stacchi visibili, di assistere ad un'unica lunghissima sequenza. Il cast è poi al top e tutti regalano delle ottime prove.

Dal punto di vista delle altre nomination sembra incredibile l'assenza di Foxcatcher. Il film di Bennett Miller è stato infatti candidato a: trucco, sceneggiatura originale, attore protagonista, attore non protagonista e soprattutto alla regia. Risulta quindi strano che, con la possibilità di arrivare fino a 10 film candidati i votanti non siano riuscito a trovare un posto per Foxcatcher.


Pronostico: The Imitation Game e Selma sono palesamente fuori dai giochi.
American Sniper è il successo al botteghino e alcune nomination in categorie chiave come sceneggiatura e montaggio, oltre a Cooper come attore, ma l'assenza di Eastwood come regista conta non poco.
La teoria del tutto è stato apprezzato e a racimolato 5 candidature, ma non al montaggio e soprattutto alla regia (giustamente, aggiungo). Difficile quindi vedere uno dei due uscire vincitori.
Whiplash potrebbe essere il dark horse della corsa, ma non ci credo molto.
Già espresso il parere anche sulle chance di Grand Budapest Hotel.
Come nel 2014 ci si riduce a una corsa a due: Birdman VS Boyhood.
Due film nettamente diversi, nella forma e nelle idea alla base. Cercherò di basarmi sui precursori...
Ai Golden Globe i due erano in categorie diverse, con Boyhood vincitore della cinquina dei film drammatici mentre Birdman un po' a sorpresa veniva battuto da GBH in quella delle commedie. Ai BAFTA è stato premiato Boyhood. Birdman si è portato a casa il premio al miglior cast agli Screen Actors Guild, per quanto possa contare, ma soprattutto ha vinto ai recenti PGA che l'anno passato videro per la prima volta l'ex-equo tra Gravity e 12 Anni Schiavo.
Moooolto indeciso su chi scegliere.... alla fine vada per Birdman. Soprattutto per la vittoria ai PGA, uno dei premi più indicativi in questo senso e che dal 2006 combacia con il vincitore degli Oscar. Inoltre leggevo di un dato statistico per cui l'ultimo film ad aver vinto PGA, DGA, premio al miglior cast ai SAG e ad aver poi mancato la vittoria agli Oscar è stato Apollo 13 quasi venti anni fa.
Ma Boyhood è tutt'altro che morto.

Spero in: Chi più chi meno tutti e 8 i film mi sono piaciuti, seppure un paio di questi rimarrebbero fuori da una mia personale Top 10. Sto parlando di American Sniper e La teoria del tutto.
Rispetto allo scorso anno sono abbastanza sicuro sul candidato che sceglierei come mio vincitore: Birdman. Il film dell'anno. Per quella sua natura metacinematografica, perché è girato in maniera magistrale, recitato alla perfezione da un cast in stato di grazia e in generale è ottimo sotto numerosi punti di vista, anche se forse non ha l'impatto emotivo di molti degli altri film in lizza. Ma magari il mio giudizio è ancora offuscato dalla visione recente.
Subito dopo Birdman metterei Grand Budapest Hotel.



BEST DIRECTOR

  • Alejandro González Iñárritu - Birdman
  • Richard Linklater - Boyhood
  • Bennett Miller - Foxcatcher
  • Wes Anderson - Grand Budapest Hotel
  • Morten Tyldum - The Imitation Game
Era dall'edizione del 2003 che nella cinquina non era presente nemmeno un regista che avesse già vinto in precedenza l'Oscar... sorvolando sul fatto che allora Scorsese (con Gangs Of New York) non fosse ancora stato premiato...
Come anticipato precedentemente il nome "intruso" è quello di Bennett Miller, in quanto il suo film non è presente nella categoria principale. Prima volta dall'allargamento del 2010.
Per questo motivo, e aggiungiamoci anche l'assenza ai DGA, le sue probabilità di vittoria sono pari allo 0% ma la nomination dimostra comunque che l'Academy apprezza il regista che già ne aveva guadagnata una nel 2006 con Truman Capote.
Se la scelta sia o meno buona non posso dirlo, non avendo ancora visto Foxcatcher che arriverà nella sale italiane a Marzo.

L'altro regista con una nomination alle spalle è il messicano Iñárritu, con il suo film corale Babel. Dopo essersi staccato dalle intricate sceneggiature di Arriaga, dirige e scrive Birdman con cui da dimostrazione del suo estro con uno dei film più entusiasmanti dell'anno.

Durante la stagione dei premi non ha raccolto moltissimo, spesso superato da Linklater come ad esempio ai Golden Globe o ai BAFTA.
Però, ed è un grosso "però" , il 7 Febbraio l'associazione dei registi (DGA) gli ha conferito il premio alla miglior regia. Forse uno dei premi più significativi in vista degli Oscar visto che, salvo il particolare caso di Ben Affleck due anni fa, ha trovato corrispondenza ogni anno dal 2003.

Seguono 3 nomi alla primissima nomination, almeno in questa categoria.

Richard Linklater è forse il favorito. Il suo film è tra i due frontrunner per la vittoria finale e il suo lavoro ha ricevuto ottime critiche e riconoscimenti un po' ovunque. La prima nomination non basta per spianare la strana a Iñárritu, perché l'Academy ha già dimostrato di non aver problemi a premiare i registi alla prima nomina (vedi Hooper e Hazanavicius in anni recenti) e una carriera rispettata da parte di Linklater. Non sottovaluterei poi il fatto che sia statunitense... premiare per il secondo anno consecutivo un regista messicano dopo Alfonso Cuaron un anno fa?

Un altro nome con una carriera di livello alle spalle è poi Wes Anderson, che già a flirtato con gli Oscar in veste di sceneggiatore e per la prima volta si vede nominato per il suo lavoro di autore a tutto tondo. 


Chiude poi la lista il norvegese Morten Tyldum al suo primo film in lingua inglese con The Imitation Game. Varie nomination durante l'anno, ma quasi nessuna vittoria. Come per Miller la nomination è il massimo risultato sperato. Personalmente ho molto apprezzato il suo lavoro.


Possibili esclusi?

Clint Eastwood. American Sniper è stato molto apprezzato dai votanti, ma nonostante la nomination ai DGA (al posto di Miller) non è riuscito ad inserirsi nella cinquina per la 5° volta in carriera.
Ava DuVernay è stato uno dei nomi caldi prima dell'annuncio delle nominations, perché il film sembrava in rampa di lancio per ricevere più delle 2 candidature finali e perché sarebbe stata la prima regista di colore a ricevere tale riconoscimento.
Qualche possibilità sembrava poterla avere anche Damien Chazelle per il suo Whiplash, se si fosse optato per il giovane regista di un piccolo film indipendente come successo due anni fa con Benh Zeitlin per Re della terra selvaggia.

Pronostico: Difficile a dirsi tra i due principali indiziati.
Boyhood potrebbe vincere come film con Iñárritu premiato per il livello tecnico nella regia di Birdman... o tutto il contrario con un maggiore apprezzamento per Birdman e la vittoria del lavoro decennale di Linklater...  o ancora i premi a film e regia torneranno ad assere assegnati a braccetto dopo due anni di split?
Dovendo scommettere punto sul gran lavoro di Iñárritu e la recente vittoria ai DGA, dicendo Birdman.

Spero in: Alejandro González Iñárritu. Perché? Birdman è il film dell'anno e il merito del regista è indiscutibile. Inoltre avendo apprezzato i suoi 3 film citati in precedenza (ok, 21 Grammi un po' meno) non mi spiacerebbe affatto vederlo con la statuetta in mano, tra i candidati.




BEST ACTOR
  • Steve Carell - Foxcatcher
  • Bradley Cooper - American Sniper
  • Benedict Cumberbatch - The Imitation Game
  • Michael Keaton - Birdman
  • Eddie Redmayne - La teoria del tutto
Come l'anno scorso le interpretazioni di livello da cui pescare 5 nomi erano numerose e se non posso esprimermi sulla prova di Steve Carell in Foxcatcher la presenza degli altri quattro non è certamente scandalosa, anzi.

Sul versante dei precedenti agli Oscar ci sono Bradley Cooper alla 3° nomination consecutiva (una da protagonista, la seconda da non pro) e quattro nomi per la prima volta chiamati dai membri dell'Academy.


Bradley Cooper è Chris Kyle nel biopic American Sniper. L'exploit di nomination per il film di Eastwood si nota anche in questa categoria, in quanto Cooper non era tra i più pronosticati per un posto tra i 5 nonostante le due edizioni passate. Niente nomination ai Golden Globe dove Keaton era nella categoria "commedia" e i due spot "drammatici" liberi erano stati occupati da Jake Gyllenhaal e David Oyelowo. Niente neppure agli Screen Actors Guild, per cui gli era stato preferito ancora Gyllenhaal. Francamente non penso abbia possibilità.


Steve Carell a 52 anni e una carriera ricca di commedie e film comici appare per la prima volta sui radar dell'Academy per un ruolo drammatico e biografico. Attendo di recuperare il film per giudicare, ma data la concorrenza e i precedenti anche Carell lo vedo dietro ad altri.


E' comprensibilmente la prima nomination per l'accoppiata british Cumberbatch-Redmayne, rispettivamente 38 e 33 anni.

Entrambi interpretano due importanti figure del mondo scientifico realmente esistite.

Last but not least il veterano della competizione, Michael Keaton, che come il suo personaggio in Birdman è tornato alla ribalta dopo anni senza interpretazioni memorabili, dopo l'ingombrante ruolo di Batman nei due capitoli burtoniani della saga.

Pronostico: Via Carell. Via Cooper. E via anche Cumberbatch che è autore di una gran prova ma durante l'award season è sempre sembrato qualche passo dietro a Redmayne e Keaton.
La statuetta se la contendono questi ultimi due e il risultano è il meno scontato fra le 4 categorie attoriali.
Fino a qualche tempo fa per Michael Keaton sembrava l'inarrestabile corsa solitaria a cui ci eravamo abituati negli ultimi due anni con Daniel Day-Lewis e Matthew McConaughey. Ai Golden Globe non c'è stata sfida in quanto i due sono risultati entrambi vincitori nella categoria in quanto divisa per genere... ma poi le quotazioni di Redmayne sono salite vertiginosamente dopo la vittoria agli SAG Awards e successivamente ai BAFTA (che contano, ma in quanto attore inglese forse un po' di preferenza c'era). Inoltre sembra il premio maggiormente alla portata per La teoria del tutto che altrimenti rischierebbe di tornare a casa a secco.
Ciononostante mi arrischio a pronosticare la vittoria di Michael Keaton. Forse l'azzardo più grosso tra i miei pronostici.
Forse chi vota preferirà premiare il ritorno, con il ruolo "of a lifetime", di un attore hollywoodiano con una carriera trentennale rispetto al giovane inglese.
O forse no e opteranno per una interpretazione sicuramente più tradizionale come quella di Redmayne, che è un po' Dustin Hoffman in "Rain Man" e un po' DDL ne "Il mio piede sinistro". 

Spero in: Secco e diretto? Michael Keaton. Per quanto visto finora l'interpretazione dell'anno, che regge sulle sue spalle il film dell'anno e funziona alla perfezione con un cast in gran forma. Il ruolo era rischioso e poteva facilmente scivolare nella vaccata, e invece...

Redmayne mi è piaciuto e non poco, ma a volte mi è difficile giudicare ruoli come il suo. Fortunatamente non si scade mai nella caricatura durante il film ed è convincente come Stephen Hawking anche quando l'uso del corpo e poi della voce venivano meno alle opzioni dell'attore.

Come secondo dietro Keaton gli ho però preferito Benedict Cumberbatch, che mi è piaciuto di più soprattutto nelle sequenze finali ed ha un ruolo più "trainante" nello sviluppo della trama, dove invece Hawking a tratti sembra una figura secondaria rispetto alla moglie. Ma qui dipende più dalla sceneggiatura e del film stesso.
Peccato siano stati esclusi lo spassoso Ralph Fiennes di Grand Budapest Hotel e un Jake Gyllenhaal forse alla sua migliore interpretazione di sempre in Nightcrawler.


BEST ACTRESS
  • Marion Cotillard - Due giorni, una notte
  • Felicity Jones - La teoria del tutto
  • Julianne Moore - Still Alice
  • Rosamund Pike - L'amore bugiardo - Gone Girl
  • Reese Witherspoon - Wild
La prima categoria che incontriamo ad avere tra le sue fila qualcuno che l'Oscar l'ha già vinto... ed anche la prima con un esito quasi scontato.

Le due attrici già detentrici del premio, proprio come protagoniste, sono la francese Marion Cotillard e Reese Witherspoon.

La Cotillard salì alla ribalta con la straordinaria interpretazione di Edith Piaf nel biografico La Vie En Rose del 2007, che gli valse l'Oscar.
Da allora non è più stata nominata fino a quest'altro film in lingua francese diretto dai fratelli Dardenne, in cui la protagonista intraprende la disperata missione di convincere nel corso di un weekend i suoi colleghi di lavoro a rinunciare a un bonus di 1000€ per permetterle di essere reintegrata in azienda. Un film semplice nella sua struttura e nella realizzazione quanto potente nel far presa sullo spettatore. Su tutto brilla la bravura di Marion Cotillard, inserita però nella cinquina quasi insperatamente vista l'assenza in quasi tutti i premi precursori, compresi i SAG.

Nominata a SAG, Golden Globe e BAFTA è stata invece Reese Witherspoon, vincitrice dell'Oscar 2005 nel ruolo di June Carter in Walk The Line.
Il film, Wild, però ancora non l'ho visto.

Felicity Jones è il punto di forza de La teoria del tutto, ovviamente assieme a Eddie Redmayne, con cui crea una chimica che è il cuore del film. Considerato che è basato sul libro biografia scritto dalla ex-moglie di Hawking. Buona interpretazione, intensa emotivamente. Nominata in quasi tutti i precursori che contano.
E poi... quanto è carina lei?

Cosa dire di Julianne Moore, se non che è una delle migliori attrici in circolazione. Ora alla sua quinta nomination potrebbe finalmente vincere quell'Oscar che ancora le manca.
Still Alice è un film "veicolo" per la grande interpretazione dell'attrice. Non che non sia un buon film, ma è evidente come tutto ruoti attorno a lei.
Julianne Moore è Alice, un'insegnante, ricercatrice, madre e moglie dalla vita apparentemente perfetta... fino a quando non le viene diagnosticato una precoce forma di Alzheimer.
Per certi versi mi ha ricordato Lontano da lei, film di qualche anno fa con Julie Christie che affronta lo stesso tema, ma Still Alice mi ha colpito di più. Oltre alla performance della Moore ho apprezzato molto il rapporto con gli altri membri della famiglia, in particolare una Kristen Stewart convincente.
Da ricordare anche un'altra ottima interpretazione dell'attrice targata 2014: quella nel controverso Maps To The Stars di Cronenberg.

Quella di Rosamund Pike è l'unica nomination per l'ultimo film di David Fincher, Gone Girl. Sembra incredibile che un film del genere, per me uno dei migliori della stagione, sia stato snobbato in questo modo dall'Academy. Si potrebbe ricondurre al genere, ma un film ancora più "cupo" come Uomini odiano le donne qualche anno fa portò a casa un Oscar e 5 candidature.
Fortunatamente almeno l'interpretazione di Rosamund Pike non è passata inosservata... e ci mancherebbe visto che la sua Amazing Amy è uno dei personaggi femminili più interessanti degli ultimi anni. Addentrarmi di più nei dettagli è a grosso rischio spoiler perciò non aggiungo altro, ma chi ha visto il film capirà.
L'attrice inglese ha ricevuto numerose citazioni ai vari premi in giro per gli Stati Uniti (e non, vedi BAFTA) ma raramente ha poi vinto.



Pronostico: Numerosi premi della critica, BAFTA, Golden Globe alla migliore attrice in un film drammatico e ancora più importante il premio agli Screen Actors Guild. Con questa scia di vittorie pronosticare un nome diverso da quello di Julianne Moore per la vittoria di stanotte sarebbe un vero azzardo.
Spero in: Delle 4 performance che ho visto la mia scelta ricade proprio su Julianne Moore. E' quella che mi è piaciuta di più e che ha maggiormente fatto presa emotivamente. Sarebbe anche un meritato riconoscimento alla carriera di una grande attrice, premiando al contempo anche il top del 2014.
A seguire le ottime Pike, Cotillard e con un po' di distacco una comunque ottima Felicity Jones.
Tra le altre attrici viste quest'anno chi metterei in cinquina in attesa di vedere Wild? Jenny Slate per il suo ruolo di stand up comedian alle prese con la questione aborto nell'indipendente Obvious Child.


BEST SUPPORTING ACTOR

  • Robert Duvall - The Judge
  • Ethan Hawke - Boyhood
  • Edward Norton - Birdman
  • Mark Ruffalo - Foxcatcher
  • J. K. Simmons - Whiplash
Visti 3 su 5.
All'appello mancano Ruffalo, perché come detto aspetto l'uscita in sala di Foxcatcher, e Robert Duvall... in questo caso ammetto che The Judge,nonostante la presenza di Robert Downey Jr., proprio non mi ispirava e quindi al cinema ho passato.
Per Ruffalo è la seconda nomination in questa categoria dopo I ragazzi stanno bene del 2011.
Duvall è invece il grande veterano fra gli attori di questa edizione e con i suoi 84 anni stabilisce il record di più anziano candidato nella categoria per il Miglior attore non protagonista. Questa è per lui la settima nomination, di cui 3 come protagonista con una vittoria negli anni 80.

Il primo fra quelli che ho invece visto è stato Ethan Hawke in Boyhood.
Alla sua seconda nomination in carriera a 13 anni da Training Day, Hawke è letteralmente cresciuto assieme al protagonista del film, interpretandone il padre.
Come la controparte femminile il suo ruolo è stato uno dei più nominati nei premi di quest'anno, anche se non credo ne abbia vinto neppure uno.
Il personaggio, Mason Sr., è forse il più interessante di tutto il film e a me è piaciuto parecchio per come il passaggio del tempo porti effettivamente a un cambiamento che Ethan Hawke riesce a portare su schermo in maniera esemplare. Alcune delle sue scene con il protagonista Ellar Coltrane sono tra il meglio che offre Boyhood.

Seguendo l'ordine cronologico di visione dei rispettivi film il secondo nome è quello di Edward Norton, con Birdman visto lunedì.
Norton nel 1996 irrompe bruscamente ad Hollywood con tre ruoli da non protagonista in Larry Flynt di Milos Forman, la commedia Tutti dicono I Love You di Woody Allen e soprattutto Schegge di paura, in cui offre una spaventosa interpretazione che gli vale la nomination agli Oscar. Due anni dopo arriva la conosacrazione di una seconda nomination come protagonista di American History X. Seguono alcune altre interpretazioni degne di nota in Fight Club e La 25° Ora, ma ho questa sensazione che l'attore in rampa di lancio e autore di due delle performance migliori degli anni 90 non abbia più espresso tutto il suo potenziale.
Con Birdman, la sua 3° nomination, penso si sia rivisto l'Edward Norton migliore. Magari il suo personaggio Mike Shiner non ha un arco narrativo completo e nella parte finale viene un po' accantonato (ma di fronte a un Michael Keaton così...), ma la sua è una prova che sprizza energia in continuazione, in grado di trasmettere il talento di Shiner e diciamolo... e dannatamente "entertaining".

Infine l'ultima prova vista è J.K. Simmons in Whiplash, alla sua prima nomination dopo una carriera da caratterista.
Gli Spiderman di Raimi (uno spassoso J. Jonah Jameson), Ladykillers, Thank You For Smoking, Juno, Burn After Reading, Tra le nuvole... sono solo alcuni dei film in cui è apparso.
Ora è arrivato il momento di riscuotere con l'acclamato film di Chazelle.
Nei panni di un inflessibile insegnante in una delle più prestigiose scuole di musica Simmons riporta alla mente il Sergente Hartman di Full Metal Jacket o Louis Gossett Jr. di Ufficiale e gentiluomo e assurge quasi al ruolo di co-protagonista al fianco di un ottimo Miles Teller.
Anche senza proferir parola J.K. Simmons buca lo schermo.

Pronostico: J.K. Simmons. Facile facile. BAFTA, Golden Globe, SAG e una marea di altri riconoscimenti... se non ha vinto tutti i premi possibili durante l'award season poco ci manca.
Se dovessi scegliere un secondo con un minimo di possibilità il nome sarebbe quello di Edward Norton.

Spero in: Piaciuto molto Ethan Hawke, piaciuto ancora di più Norton, ma vado anche io con la viscerale interpretazione di J.K. Simmons.
Ammetto che a parte questi 3 nomi non ho visto altri nomi allo stesso livello... tra i film che ho visto ovviamente.


BEST SUPPORTING ACTRESS

  • Patricia Arquette - Boyhood
  • Laura Dern - Wild
  • Keira Knightley - The Imitation Game
  • Emma Stone - Birdman
  • Meryl Streep - Into the Woods
Mi mancano Laura Dern per Wild e Meryl Streep, che continua ad alzare l'asticella del record di nomination per gli attori arrivando a quota 19, nel musical di Rob Marshall Into The Woods.
Nessuna delle due sembra però avere grosse possibilità di vincere.

Se Ethan Hawke è il padre del protagonista in Boyhood, Patricia Arquette è la madre che cerca di crescere i suoi due figli.
Con una lunga serie di vittorie anche ai premi più importanti è la grande favorita della cinquina con la sua prima nomination in carriera. Attrice che conosco poco a parte un paio di ruoli degni di nota in Una vita al massimo e Strade perdute.

E' invece la seconda candidatura per Keira Knightley a 9 anni dalla precedente.
Mette passione e una certa dose di umorismo nel supportare Cumberbatch in The Imitation Game.

Emma Stone recita in Birdman tra le pause di The Amazing Spiderman 2 e ne esce fuori l'interpretazione più acclamata della sua carriera.
Una delle sorprese dell'anno la Stone ha alcune scene notevoli nel film di Iñárritu, in particolare una sfuriata durante una conversazione con Michael Keaton dove la telecamera indugia sul suo volto allucinato e che è un perfetto biglietto da visita per la sua prima candidatura. 
Cavolo... in questo film non c'è un attore che non mi sia piaciuto.


Pronostico: Patricia Arquette, perché come J.K. Simmons ha monopolizzato le premiazioni di categoria che arriveranno al capolinea con gli Oscar.
La Streep ormai sembra una scelta di default in fase di candidatura e nessuna delle altre attrici sembra avere anche solo minime probabilità di successo.

Spero in: Sul gradino più basso del podio fra le attrici viste sale Keira, che fa più del mero compitino nel suo ruolo ma non raggiunge picchi che me la farebbero premiare.
Emma Stone e Patricia Arquette sarebbero delle scelte valide, ma l'interpretazione portata avanti negli anni da Patricia Arquette è quella che mi è piaciuta maggiormente.
Tra parentesi... ma quanto è cambiata in dieci anni, specie poi in confronto a Ethan Hawke?


BEST WRITING – ORIGINAL SCREENPLAY
  • Alejandro González Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris, Armando Bo - Birdman
  • Richard Linklater - Boyhood
  • Dan Futterman e E. Max Frye - Foxcatcher
  • Wes Anderson - Grand Budapest Hotel
  • Dan Gilroy - Lo sciacallo - Nightcrawler
Veniamo alle sceneggiature.
Nella categoria di quelle originali si gioca una sfida fondamentale, essendo presenti i due favoriti Birdman e Boyhood oltre al terzo incomodo Grand Budapest Hotel. E si sa quanto la vittoria del premio alla sceneggiatura sia un primo passo verso la vittoria del premio a Miglior Film, anche se negli anni le eccezioni non sono mancate.

Foxcatcher come già scritto non l'ho visto... e pensavo fosse basato su un libro.

Gradita la nomination, anche se l'unica, per l'ottimo Nightcrawler. Un film critico nei confronti dei media e dell'uso delle informazione.

Ovviamente l'attenzione è tutta sugli altri 3 candidati.
Wes Anderson è un veterano in questa categoria e Grand Budapest Hotel è la sua terza nomination dopo I Tenenbaum e Moonrise Kingdom di due anni fa.
Dalla sua ci sono le vittorie ai BAFTA e ai WGA (Writers Guild of America).

WGA a cui non erano però presenti, immagino perché non candidabili, gli sceneggiatori di Birdman. Sono usciti sconfitti ai BAFTA ma hanno vinto la categoria unificata agli ultimi Golden Globe battendo anche Wes Anderson e Linklater.

La sceneggiatura di Boyhood ha vinto alcuni premi della critica, ma sembra un po' dietro agli altri due titoli.

Pronostico: La scelta non è semplice. Boyhood sembrerebbe avere meno possibilità tra i 3, ma non è da escludere una vittoria se lo si volesse premiare a film/regia.
Stesso discorso può valere pure per Birdman.
Il mio pronostico è per il divertente lavoro di Wes Anderson in Grand Budapest Hotel. Volendo scommettere che si voglia dare un premio importante al film anche se gli altri due si giocheranno film/regia. Però sono molto indeciso...
Seconda opzione: Birdman.

Spero in: Miniclassifica personale: 
4°) Nightcrawler 
3°) Boyhood
... fra Birdman e Grand Budapest Hotel sono straindeciso anche io. Al momento dico Grand Budapest Hotel, ma entrambe sono fantastiche e domani potrei cambiare idea.


BEST WRITING – ADAPTED SCREENPLAY
  • Jason Hall - American Sniper
  • Graham Moore - The Imitation Game
  • Paul Thomas Anderson - Vizio di forma
  • Anthony McCarten - La teoria del tutto
  • Damien Chazelle - Whiplash
A parte nella categoria "Costumi" qui c'è l'unica nomination per Vizio di forma, l'ultimo film di P.T. Anderson. Quarta candidatura alla sceneggiatura per il regista, che tornerà ancora a casa a mani vuote. Dei 5 è l'unico che devo ancora vedere.

Ha creato un po' di confusione la collocazione della sceneggiatura di Whiplash. Praticamente per tutta la stagione è stata nominata come sceneggiatura originale, anche ai BAFTA e ai WGA, e ovviamente è sempre uscita sconfitta. Nella categoria unificata dei Golden Globe non era presente.
Invece agli Oscar è reintrata come non originale (va detto che Chazelle aveva realizzato un cortometraggio su cui dovrebbe essersi poi sviluppato il film) dove le sue chance di vittoria aumentano sicuramente, ma risulta comunque difficile dire di quanto non avendo precedenti a cui affidarsi.

American Sniper per la sua sceneggiatura non è stato molto presente ai precursori e non è andato oltre la nomination a BAFTA e WGA. Dubito possa fare meglio questa sera.

Ancora uno di fronte all'altro i due titoli inglesi dell'anno.
La teoria del tutto ha vinto un solo premio alla sceneggiatura, proprio ai BAFTA battendo The Imitation Game. E vincendo anche come Miglior film Britannico.
In compenso la sceneggiatura di Graham Moore ha vinto di recente ai WGA dove Anthony McCarten non era in nomination (forse non candidabile).

Pronostico: La presenza di Whiplash rimescola un po' le carte in tavola, anche se forse un premio alla sceneggiatura sarebbe molto ottimistico. Vizio di forma non ha possibilità e credo che anche American Sniper abbia raggiunto il traguardo con la nomination... personalmente non è nemmeno tra le prime 5.
Tra i due film inglesi credo che alla fine la scelta ricadrà su The Imitation Game. Potrebbe essere l'unico premio sulle 8 nomination totali (secondo per numero dopo Birdman e GBH).
La teoria del tutto probabile runner-up.


Spero in: Una domanda sorge spontanea: perché la sceneggiatura di Gillian Flynn per Gone Girl non è neppure in nomination?
Stiamo parlando, oltre che di un'ottima sceneggiatura di per sè, di una delle più nominate e anche vincenti nel corso dell'award season, candidata a Golden Globe (categoria unificata), BAFTA e specialmente WGA. Il mancato "amore" per il film di Fincher da parte dell'Academy mi dispiace un po'.
Mio personale vincitore dell'anno per la categoria.
Limitandomi ai 5 titoli nominati, escludendo il mancante Vizio di forma, scelgo senza troppo indugio The Imitation Game. Buon lavoro sui personaggi, fa scorrere liscissimo il film nei momenti più drammatici come nei più distesi, con la giusta dose di umorismo, alterna efficacemente i diversi piani temporali della vicenda e crea la tensione nei momenti in cui serve. Uno dei film meglio raccontati dell'anno.


BEST FOREIGN LANGUAGE FILM

  • Ida - Pawel Pawlikowski (Polonia)
  • Mandariinid - Zaza Urushadze (Estonia)
  • Leviathan (Leviafan) - Andrej Petrovic Zvjagincev (Russia)
  • Timbuktu - Abderrahmane Sissako (Mauritania)
  • Storie pazzesche (Relatos salvajes) - Damián Szifrón (Argentina)
Ahimè non ho visto neppure uno dei 5 film in lizza per il premio a miglior film straniero.
Dopo la vittoria della scorsa edizione quest'anno l'Italia non è riuscita a portare un suo film nella cinquina finale. Il titolo scelto per rappresentarci era stato Il capitale umano di Paolo Virzì, buonissimo film che ha il suo punto di forza nella sua narrazione non lineare.
Non è arrivato alla shortlist di Gennaio neppure il rappresentante belga: Due giorni, una notte dei Dardenne, nonostante Marion Cotillard sia stata nominata come Miglior Attrice.

Pronostico: Completamente alla cieca...Leviathan ha vinto ai Golden Globe, ma dico Ida.

Spero in: Nessuna preferenza... non ne ho visto neanche uno.


BEST ANIMATED FEATURE
  • Big Hero 6
  • Boxtrolls - Le scatole magiche (The Boxtrolls)
  • Dragon Trainer 2 (How to Train Your Dragon 2)
  • Song of the Sea
  • La storia della principessa splendente
Al momento della presentazione delle nomination una delle esclusioni più clamorose è stata sicuramente in questa categoria.
Uno dei film d'animazione più acclamati dell'anno e campione d'incassi, The LEGO Movie, non è stato preso in considerazione per giocarsi la statuetta come film d'animazione dell'anno.
Dei 5 candidati ho visto solo il secondo capitolo di Dragon Trainer, mentre Big Hero 6 per un motivo o l'altro non sono andato a vederlo e a Boxtrolls non avrei dato un centesimo, perché non mi ispirava assolutamente... anche se successivamente ho letto buoni commenti in giro.

Pronostico: Dragon Trainer 2. Fatto fuori il grande favorito film dei Lego credo che la Dreamworks possa tornare alla vittoria dell'Oscar dopo un'astinenza che dura dall'istituzione della categoria nel 2002 quando vinse Shrek. Inoltre potrebbe considerarsi un riconoscimente anche per il primo capitolo della saga, uno dei migliori film dello studio, che 4 anni fa non potè nulla contro la superiorità di Toy Story 3.
Spero in: Non ho visto gli altri quattro, ma la vittoria di Dragon Trainer 2 non mi spiacerebbe affatto, avendolo apprezzato parecchio.



BEST CINEMATOGRAPHY
  • Emmanuel Lubezki - Birdman
  • Robert Yeoman - Grand Budapest Hotel
  • Ryszard Lenczewski e Lukasz Zal - Ida
  • Dick Pope - Turner
  • Roger Deakins - Unbroken
Per il premio alla miglior fotografia ci sono i due film più rappresentati della serata ed altri 3 che lo sono decisamente meno.

Il bianco e nero di Ida è l'unica nomination per il film polacco al di fuori di quella per il film straniero. Situazione molto simile a quanto accaduto qualche anno fa per Il nastro bianco di Michael Haneke.
Dick Pope, abituale collaboratore del regista Mike Leigh, guadagna la seconda nomination in carriera per il biopic d'epoca Turner. Uno degli aspetti più interessanti del film.
Tutt'altro discorso per Roger Deakins, che con la fotografia per la pellicola di Angelina Jolie raggiunge la ragguardevole cifra delle 12 nomination in carriera.
La coloratissima, ma anche dinamica, fotografia di Grand Budapest Hotel è la prima nomination di Robert Yeoman, per l'ennesimo lavoro su un film di Wes Anderson.
C'è poi il detentore del titolo, fresco della prima statuetta gadagnata l'anno passato per Gravity, il messicano "Chivo" Lubezki. Per lui è la nomination numero 7.


Pronostico: Il nome da battere è come l'anno scorso Emmanuel Lubezki. Non potrebbe essere altrimenti visto il fondamentale ruolo che i piani sequenza ricoprono nella struttura stessa del film Birdman. Senza contare poi la valanga di premi vinti finora, compresa la quarta affermazione personale agli ASC Awards del sindacato dei direttori di fotografia d'America.
Deakins aumenterà la sua striscia perdente e nessuno degli altri sembra poter insidiare il messicano. Back-to-back in arrivo?

Spero in: Un anno fa la vittoria di Lubezki è stata meritatissima, anche se avevo preferito la fotografia di Bruno Delbonnel per A proposito di Davis.
Quest'anno invece dico anche io Lubezki. Ho davvero adorato quanto fatto per Birdman, un sogno bagnato per gli amanti dei piani sequenza.


BEST FILM EDITING
  • Joel Cox e Gary D. Roach - American Sniper
  • Sandra Adair - Boyhood
  • Barney Pilling - Grand Budapest Hotel
  • William Goldenberg - The Imitation Game
  • Tom Cross - Whiplash
Normalmente l'assenza della nomination al miglior montaggio taglierebbe le gambe per la vittoria come miglior film. Allora perché Birdman è uno dei favoriti alla vittoria finale?
Perché non è un caso normale. Il montaggio di Douglas Crise e Stephen Mirrione c'è ma non si vede proprio per l'idea stessa di creare un film che sembra un'unica lunghissima sequenza. Insomma l'assenza di Birdman dalla cinquina non è campata per aria.

E' invece presente Boyhood, per cui immagino che Sandra Adair (prima nomination per lei) avrà avuto una gran mole di lavoro per costruire il film da 12 anni di riprese. Sicuramente apprezzabile, anche se il montaggio in sè non è così "flashy", appariscente. Si è portata a casa il premio d'associazione agli ACE Awards.

Prima nomination anche per Pilling, che contribuisce alla creazione delle varie scenette di GBH, al mantenimento del ritmo e alla struttura "alla Inception" del racconto, dentro un racconto, dentro un racconto... Per lui premio agli ACE Awards per il miglior montaggio in una commedia.

Poche chance per American Sniper, dove il montaggio è funzionale soprattutto nelle scene maggiormente concitate in guerra.

A proposito invece di montaggi appariscenti possiamo citare The Imitation Game (alcune sequenze da corsa contro il tempo e i flashback/flash-forward) e Whiplash (il-fottutto-finale!). Entrambi nominati agli ACE e perdenti contro Boyhood.


Pronostico: Qui la vedo un po' dura fare un pronostico.
Su American Sniper e Grand Budapest Hotel non ci conterei troppo.
Per Boyhood potrebbe essere sia la vittoria che porta a Miglior FIlm che un premio a riconoscimento del film se invece dovesse perdere. L'impatto che il montaggio ha nel finale di Whiplash basta da solo a non escluderlo dalla corsa. The Imitation Game si avvale di un gran montaggio e il veterano Willaim Goldenberg ha vinto la statuetta l'anno scorsa (pro o contro per ripetersi?).
Dico Boyhood principalmente per l'affermazione agli ACE e lo status di contender per miglior film.

Spero in: Sono tutti valide scelte, ma la mia preferenza va a The Imitation Game.


BEST ORIGINAL SCORE
  • Alexandre Desplat - Grand Budapest Hotel
  • Alexandre Desplat - The Imitation Game
  • Hans Zimmer - Interstellar
  • Gary Yershon - Turner
  • Jóhann Jóhannsson - La teoria del tutto
5 su 5. 
Incrociamo per la prima volta Interstellar, il film fantascientifico di Christopher Nolan, rappresentato qui da Hans Zimmer.
Doppia chiamata per il francese Desplat, che arriva a quota 8 nomination personali.
Presenziano per la prima volta agli Oscar Yershon e Johannsson.

Pronostico: La colonna sonora di Turner pare la meno competitiva delle 5Interstellar non è stato particolarmente apprezzato dai votanti e Zimmer ha già vinto un Oscar, anche se un ventennio fa per Il re leone.
Desplat ha vinto il premio BAFTA con Grand Budapest Hotel, ma nulla di che con The Imitation Game. Per lui c'è il rischio di non vincere neppure quest'anno, se i voti si disperdessero tra i suoi due film in competizione.
La teoria del tutto ha raccolte molte nomination e un buon riscontro, ma di vittorie importanti può contare solo su quella ai Golden Globe.
Dico La teoria del tutto, con Desplat possibile vincitore subito dietro con The Imitation Game.

Spero in: Nelle mie personali nomination sostiruirei Turner con la colonna sonora batteristico-centrica di Antonio Sánchez in Birdman. Già presente a Golden Globe e BAFTA, ci sono state un po' di polemiche per la sua esclusione dai possibili candidati agli Oscar. 
Come vincitore sceglierei Desplat e The Imitation Game.


BEST PRODUCTION DESIGN
  • Adam Stockhausen - Grand Budapest Hotel
  • Maria Djurkovic - The Imitation Game
  • Nathan Crowley - Interstellar
  • Dennis Gassner - Into the Woods
  • Suzie Davies - Turner
Pronostico:  Grand Budapest Hotel
Ci sono le ricostruzioni storiche di Turner e The Imitation Game, il futuro non troppo fantasioso di Interstellar e il musical fantasy Into The Woods, che non ho visto ma sembra visivamente notevole.
I film di Wes Anderson in passato hanno avuto tra i propri punti di forza la scenografia e quella di Grand Budapest Hotel è qualcosa di talmente distintiva e appagante per gli occhi che sarebbe difficile votar contro. Vincitore in una delle sezioni dei premi di categoria.

Spero in: Grand Budapest Hotel. Favoloso. Togliendo Into The Woods gli altri tre fanno il loro dovere sotto questo aspetto, ma non raggiungono l'impatto che le scenegrafie di Stockhausen (candidato l'anno scorso per 12 Anni schiavo) hanno sul film, ne sono proprio parte integrante.


BEST MAKEUP AND HAIRSTYLING
  • Bill Corso e Dennis Liddiard - Foxcatcher
  • Frances Hannon e Mark Coulier - Grand Budapest Hotel
  • Elizabeth Yianni-Georgiou e David White - Guardiani della Galassia
Pronostico: Manca Foxcatcher, ma potrebbe bastere uno Steve Carell quasi irriconoscibile?
Sicuramente più vistoso il lavoro fatto in Guardiani della Galassia.
Opto però ancora per Grand Budapest Hotel.
Spero in: Grand Budapest Hotel.


BEST COSTUME DESIGN
  • Milena Canonero - Grand Budapest Hotel
  • Mark Bridges - Vizio di forma (Inherent Vice)
  • Colleen Atwood - Into the Woods
  • Anna B. Sheppard e Jane Clive - Maleficent
  • Jacqueline Durran - Turner (Mr.Turner)
Pronostico: Visto solo GBH e Turner.
Uno degli aspetti che sempre colpiscono nei film di Anderson è l'attenzione dedicata ai costumi di ogni personaggio. Grand Budapest Hotel non è da meno e per me può riuscire nella doppietta scenografia/costumi come successo l'anno scorso per Il Grande Gatsby.
Sarebbe la quarta statuetta per la 69enne Milena Canonero, piccola rappresentanza italiana di quest'anno, dopo Barry Lyndon, Momenti di gloria e il più recente Marie Antoinette.

Spero in: Grand Budapest Hotel. Stilisticamente il film più riconoscibile dell'anno, anche grazie agli sgargianti costumi.


BEST SOUND EDITING
  • American Sniper
  • Birdman
  • Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate
  • Interstellar
  • Unbroken
Pronostico: American Sniper. In alternativa Interstellar.
Spero in: Una delle categorie a cui alla fin fine non frega a nessuno.


BEST SOUND MIXING
  • American Sniper
  • Birdman
  • Interstellar
  • Unbroken
  • Whiplash
Pronostico: Whiplash. In alternativa American Sniper.
Spero in: Come sopra


BEST VISUAL EFFECTS
  • Captain America: The Winter Soldier
  • Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie
  • Guardiani della Galassia
  • Interstellar
  • X-Men - Giorni di un futuro passato
Pronostico: Visti tutti e tutti notevoli per quanto riguarda gli effetti speciali.
Scelgo il grande favorito: Interstellar. Da non sottovalutare però le velleità di Apes Revolution, che come il suo predecessore ha degli effetti speciali spaventosi nel ricreare su schermo le scimmie, grandi protagoniste della pellicola, per non parlare della solita performance-capture di Andy Serkis.

Spero in: Apes Revolution è spettacolare, ma vada per Interstellar. Almeno un premio per il film di Nolan non mi spiacerebbe.


BEST ORIGINAL SONG
  • Everything Is Awesome, musica e parole di Shawn Patterson - The LEGO Movie
  • Glory, musica e parole di John Legend e Common - Selma - La strada per la libertà
  • Grateful, musica e parole di Diane Warren - Beyond the Lights
  • I'm Not Gonna Miss You, musica e parole di Glen Campbell e Julian Raymond - Glen Campbell: I'll Be Me
  • Lost Stars, musica e parole di Gregg Alexander e Danielle Brisebois - Tutto può cambiare
Pronostico: Sempre difficile fare un pronostico per la miglior canzone. 
Intanto complimenti per aver scelto una canzone particolare come "Everything Is Awesome" di The Lego Movie. Penso però che la statuetta se l'accaparreranno Common e John Legend per Glory. La canzone non è affatto male, da quel senso di "impegnato", sarebbe un modo per premiare Selma ed è l'unica canzone del gruppo che non sia l'unica nomination dei rispettivi film (come detto l'unica altra nomination di Selma è Miglior film).

Spero in: Anche se "Glory" mi piace il mio tifo è tutto per Lost Stars, cantata da Adam Levine nella commedia Tutto può cambiare. Davvero bella e che ci sta anche benissimo all'interno del film.
Il brano di The LEGO Movie è un tocco di allegria, una scelta differente dal solito e azzeccata nella scena in cui viene usata.
"Grateful", cantata da Rita Ora, non mi ha detto molto.
"I'm Not Gonna Miss You" è stata scritta dal cantante country Glen Campbell per il documentario a lui dedicato. Non male, ma ho preferito le altre 3.
Una menzione per un paio di canzoni che non ce l'hanno fatta a raggiungere la nomination: "Yellow Flicker Beat" di Lorde dall'ultimo film di Hunger Games, "It's On Again" di Alicia Keys e Kendrick Lamar dal secondo capitolo di The Amazing Spiderman.

Ci sono molte categorie in cui ci sono troppe variabili in gioco e non sono riuscito a prendere una decisione chiara, quindi non credo di fare bene come l'anno scorso quando avevo azzeccato ben 18 premi sulle 20 categorie prese in considerazione. Avevo sbagliato solo Milgiore Scenografia, dove non mi ero fidato di un secondo premio a Il Grande Gatsby, e Miglior Trucco e Acconciatura, dove ho scommesso abbastanza a caso non dando molte possibilità a Dallas Buyers Club.
Vedremo questa notte.

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