domenica 23 settembre 2012

Top 5: I cantanti preferiti


Come avrete facilmente intuito dal titolo con questo post inizia la (si spera longeva) rubrica "Top 5".
Uno specifico argomento, una classifica e sole cinque posizioni. Ordinate secondo criteri prettamente personali. Che trovino condivisione o facciano discutere.
Mi è capitato qualche volta di farne qualcuna parlando con gli amici o pensandoci da solo, ma è la prima volta, credo, che ne scrivo una. Fare una classifica di questo tipo costringe spesso a lasciare a malincuore fuori qualcosa di cui scrivereste volentieri, ma allo stesso tempo a non dover fare sanguinosi confronti per scegliere le posizioni in una lunga lista. E con 5 le scelte già sono dure.
Mi sono chiesto per qualche giorno con quale argomento avrei potuto iniziare. Visto che di cinema se ne è già parlato nei primi due interventi si è optato per la tematica musicale e su qualcosa di livello Principiante per iniziare. Perché di grandi cantanti, di cantanti che adoro, di voci diverse, ecc. ce ne sarebbero un bel po’ ok, ma rispetto ad altre classifiche ti viene tutto sommato più facile scegliere un ordine…

Avvertenza: quanto segue potrebbe offendere la sensibilità di qualche femminista, data la presenza di soli uomini. Ma PRIMO nella Top 5 ove non specificato non vige la parità per sua stessa natura di classifica SECONDO è già complicato scegliere così, senza andare a raffrontare voci maschili e femminili. 

5 - Michael Matijevic
Steelheart con Matijevic al centro
Questa è stata forse la scelta più complicata, perchè significava decidere chi tenere fuori. Così alla fine ho optato per il cantante probabilmente meno noto fra i candidati al 5° posto. Matijevic, nato in Croazia, è il cantante degli Steelheart. Questa band americana come si intuisce dalla foto qua sopra appartiene a quella schiera di gruppi hard rock più o meno pezzenti che andavano per la maggiore negli anni ’80, il primo che mi viene in mente come somiglianze sono gli Skid Row. Peccato per loro che la loro carriera discografica inizi nel 1990, quando il vento sta cambiando, e che nel 1992 un grave incidente durante un concerto costringa Matijevic a un lungo riposo forzato e gli Steelheart a sciogliersi per qualche anno, quando il cantante li riporta in vita con una nuova formazione.
Premetto che quello che ho sentito, a parte qualche canzone più recente, sono i loro primi 2 album: l’omonimo Steelheart (1990) e Tangled in Reins (1992).
Perché un posto in classifica? Perché, quando ho ascoltato per la prima volta senza troppe aspettative Steelheart, già dal primo brano “Love Ain’t Easy” mi sono sentito arrivare come un fulmine nelle orecchie questa voce altissima, potente ma all’occorrenza delicata. Come essere nella sala d’attesa dal dottore con attempate signore e all’improvviso ti arriva davanti una splendida ragazza, non te l’aspetti.
Poi andando avanti a sentire il disco mi accorgo che il livello, per i miei gusti, è davvero notevole. Arriva la penultima traccia “She’s Gone” (qui un video live) e ci si scioglie. E quando me lo riascolto tutto penso “Sorry Sebastian Bach (quello degli Skid Row, non il compositore tedesco), ma ti devo mettere dietro a questo qua”.
Il secondo disco ha meno appeal ma la voce è comunque tanta roba, che a ripensare ai giri solitari in macchina con quell’acuto finale di “Steelheart” il 5° posto in classifica te lo sei guadagnato tutto và.
You Must Hear: Can't Stop Me Lovin' You, I'll Never Let You Go, Sheila, She's Gone, Steelheart, Mama Don't You Cry.

Nota di colore: il chitarrista degli Steelheart nei primi due album, Chris Risola, è stato insegnante di chitarra di Moby: "My first guitar teacher was Chris Risola, who was obsessed with heavy metal, free jazz and music theory, so he taught me all of the above. Then I discovered punk rock and he was sorely disappointed that I liked songs that didn’t have 37 chord variations.”


4 - Bruce Dickinson


Scelta di cuore per Bruce, che gli Iron Maiden sono una delle mie band preferite e ci sono legato non solo per la musica, ma anche per una serie di altri fattori extra-musicali e perchè mi hanno un po’ aperto un mondo.
Ma scelta anche di testa, perchè comunque il Dickinson dei tempi d'oro aveva una voce della madonna oltre ad essere un gran front-man... e il bello è che ancora la voce tiene (almeno alle ultime volte che ho sentito) e il carisma c'è sempre tutto. Nel personale quartetto dei cantanti Heavy assieme a Ronnie James Dio, Geoff Tate e Rob Halford.
Il primo impatto con i Maiden e Bruce mi pare sia stato intorno al 2001-2002 quando un mio amico me li fa ascoltare per la prima volta, con alcune delle loro canzoni più famose, tipo The Number Of The Beast, Run To The Hills, The Trooper o Fear Of The Dark (uno dei migliori esempi di quanto una canzone possa guadagnare nella sua versione live. Sì la versione disco mi fa alquanto pena), e con il dvd di Rock In Rio che se non sbaglio era uscito più o meno in quel periodo. Con Rock In Rio vedo per la prima volta questo cantante e la foto è presa proprio da quel live: capelli corti, gilettino in jeans e quei pantaloni inguardabili che sembravano fatti con pezzi di sacchetti della munnezza e che per correttezza verso la posizione in classifica sono stati tagliati dall’immagine.
Da lì un recupero dei vecchi album ed è amore. Tipo quanto è fantastico in “Hallowed Be Thy Name” o “Children Of The Damned”? Giusto per mettere in chiaro con il primo album insieme che il gruppo era cascato bene per il post-DiAnno. E una lunga serie di grandi prove sugli album più ispirati dei Maiden degli anni ’80.
Prima del calo e dell’abbandono, giusto per mettere in chiaro che la prima volta gli era andata bene e di non ritentare la fortuna, con Blaze Bayley.
Punti bonus perché l’unico della Top 5 che ho sentito dal vivo: 2006, peccato fosse il tour in cui hanno suonato tutto A Matter of Life and Death + una manciata di classici… comunque gran spettacolo. E per quello “SCREAM FOR ME MILANO!!!”. Cazzo.
You Must Hear: The Number Of The Beast, Hallowed Be Thy Name, Where Eagles Dare, Aces High, Powerslave, Rime Of The Ancient Mariner, Alexander The Great, Tears Of The Dragon.


3 - Chris Cornell
Eccolo. Lì a destra. Il nostro Chris in versione Jesus

Il gradino più basso del prestigioso - ma anche no - podio guadagnato dopo l’ascolto di soli 4-5 album e qualche canzone sparsa qua e là. Il premio The ImageInAction come miglior cantante fra i gruppi Grunge... che anche si può permettere di far uscire dalla panchina gente come Layne Staley o Eddie Vedder. (entrambi presenti nel film della foto, tra l'altro)
E la mia voce preferita degli anni 90, tanto per gradire e per spoilerare che nelle prossime 2 posizioni non ci troverete la buonanima di Jeff Buckley con il suo unico disco, non postumo, Grace che con estrema grazia prende a calci rotanti tanti album dal punto di vista vocale e ci ringrazia almeno per la menzione.
Artista solista e cantante dei Soundgarden e degli Audioslave, Chris Cornell aveva una delle più grandi voci che abbia ascoltato. Penso che possa bastare per la sua inclusione. “Aveva” non perchè pure lui sia morto ma perché adesso non è più a quei livelli. Se Badmotorfinger e Superunknown sono dei dischi così potenti in gran parte lo si deve proprio alla voce di Cornell e anche negli album precedenti c’erano pezzi da paura che uno dice “Ma come cazzo fa?”. Con gli Audioslave si unisce ai resti dei RATM e tira fuori bella roba come “Show Me How To Live”, “Be Yourself” o “Yesterday To Tomorrow”. 
"Eh ma dal supergruppo che hanno messo su ci si aspettava di meglio". *SLAP* cinquina in faccia.

No. Non me ne sono dimenticato. Del progetto Temple Of The Dog a cui Cornell partecipa nel 1991, piena “era grunge”, con Matt Cameron dei Soundgarden e gran parte dei Pearl Jam. La band sforna un omonimo album che è tantissima roba. Sentitelo in “Say Hello 2 Heaven”, “Reach Down” o duettare con Vedder in “Hunger Strike” e poi ditemi se è o non è una delle meglio voci mai sentite. E comunque Temple Of The Dog è un album da recuperare a prescindere se ve gusta il genere, perchè è bello bello.
You Must Hear: l’intero Temple Of The Dog,  Slaves And Bulldozers, Jesus Christ Pose, Beyond The Wheel, Birth Ritual, la cover di Smokestack Lightning.


2 - Steve Perry

Se mi avessero fatto vedere questa foto di Steve Perry, con i capelloni e la camicia leopardata, mentre ascoltavo per la prima volta "Lovin', Touchin', Squeezin' " avrei pensato che il cantante storico dei Journey fosse una donna. Lo pensavo già solo dopo aver sentito la canzone. E' un peccato che in Italia, almeno da quanto ho potuto vedere io (quindi verrò presto smentito), questo gruppo non se lo incooli nessuno*, perchè Perry è una delle voci più belle di sempre nel panorama rock. Period.

Inoltre a cavallo tra gli anni '70 e '80 i Journey hanno dato alla luce una serie incredibile di pezzi memorabili nella loro semplicità di ascolto, maestri della “ballata rock” (cit). Ogni pezzo era al posto giusto: un’ottima sezione ritmica, sapiente uso delle tastiere, un chitarrista coi controcoglioni come Neal Schon e a fare tutta la differenza del mondo la voce magnifica di Steve Perry. Suadente, squillante, all’occorrenza potente o delicato. Video per farvi un’idea.

You Must Hear: Lights, Wheel In The Sky, Lovin', Touchin', Squeezin', Sweet And Simple, Any Way You Want It, I'm Cryin', l’intero album Escape (dove sono presenti Don't Stop Believin’, forse la loro canzone più famosa, Stone In Love, Open Arms e una delle migliori prove di Perry: Mother, Father), Separate Ways, Edge Of The Blade, I'll Be Alright Without You.





1 - Freddie Mercury
Incoronato al primo posto della Top 5

Scelta telefonata, dite? Dai seriamente...
Freddie non ha bisogno di presentazioni, così come i Queen.
Nel corso del tempo qualsiasi degli altri cantanti elencati finora sarebbe potuto essere in un'altra posizione o non essere neppure citato (e ti vai così a contraddire con quanto scritto all'inizio, complimenti). Avrei potuto scrivere di quanto Plant sia da sbavo in "Since I've Been Loving You" o "Babe I'm Gonna Leave You", di Jackie Wilson, della pazzia di Mike Patton, di Ian Gillian in "Child In Time" o in JCS, di Roger Daltry, Geoff Tate, Roy Khan prima che lasciasse i Kamelot...
Ma da che ne abbia memoria fin dai primi ingenui ascolti, quando durante i viaggi in macchina mio padre metteva su le cassette (*yuk*) con qualche canzone dei Queen o l'estate che consumai sul walkman un loro CD live, Mercury divenne il mio cantante preferito e nessuno mi ha fatto ricredere.
Ogni tanto capita di pensare "Sì ok, ma forse l'ho mitizzando troppo", di prendersi bene per altri gruppi, altri cantanti. Poi come successo nell'ultimo periodo ci si riascolta per benino la discografia dei Queen ed è come se tornasse la memoria. In quasi ogni canzone c’è qualcosa nella sua voce che mi sorprende, ad ogni ascolto. Come per Steve Perry colpisce l’abilità di andare dal momento delicato e basso a quello potente ed energico fino a toccare picchi paurosi (Ad esempio rimanendo su un solo album, News Of The World, sentitevi “My Melancholy Blues”, “We Will Rock You” e “It’s Late”).
Poi da non sottovalutare la forza emotiva di pezzi come “One Year Of Love”, “The Show Must Go On”, “Who Wants To Live Forever” a dimostrazione della grande espressività della sua voce. Voce che anche su Innuendo, registrato quando la malattia lo stava ormai uccidendo, è sempre su livelli d’eccellenza.
You Must Hear: mmmh tutto? Cercando di stare stretti direi… Liar, The Fairy Feller's Master-Stroke, The March Of The Black Queen, The Prophet’s Song, Love Of My Life, Bohemian Rhapsody (che ve lo dico a fare?), Somebody To Love, It’s Late, Don’t Stop Me Now, Save Me, It’s A Hard Life, le già citate One Year Of Love, The Show Must Go On, Who Wants To Live Forever, Gimme The Prize, I Want It All, Innuendo, All God’s People. 
Stretti stretti proprio.





*Giusto stasera su Italia1: SeparateWays in Yes Man con Jim Carrey. Qualcuno pur non sapendolo se li è sentiti.



4 commenti:

  1. "Sì ok, ma forse l'ho mitizzando troppo"

    in che lingua è?

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  2. La mia xD
    Dovrebbe essere interpretato come un: "Sì ok Freddi Mercury è un gran cantante, ma forse ho mitizzato la sua bravura più di quanto in realtà valga".
    Ti piace di più così?

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  3. Infatti mercury sopratutto live è sempre stato sopravvalutato. Ascoltatevi il geoff tate o kiske anni 80. Altra categoria

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